Morto Ennio Doris, geniale fondatore di Mediolanum. Meloni: un grande innovatore

24 Nov 2021 9:27 - di Paolo Lami

Si è spento questa notte all’età di 81 anni, Ennio Doris, il geniale fondatore e presidente onorario di Banca Mediolanum. Lo hanno annunciato la moglie Lina Tombolato e i figli Sara e Massimo chiedendo riserbo.

“Tutti i Family Banker, i dipendenti e i collaboratori di Banca Mediolanum – si legge in una nota – si stringono uniti e partecipi attorno alla famiglia Doris e, con enorme commozione, rendono omaggio a Ennio Doris, grande uomo e straordinario imprenditore. In questi giorni di lutto la famiglia Doris desidera mantenere uno stretto riserbo che chiediamo di voler rispettare”.

Cordoglio per la scomparsa di Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum. L’Italia – dice il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni – perde un imprenditore visionario e un grande innovatore, tra i protagonisti dell’economia e della finanza degli ultimi anni. Alla sua famiglia e ai suoi cari il nostro abbraccio e la nostra vicinanza”.

Nato a Tombolo nel Padovano, il 3 luglio del 1940, per oltre quarant’anni Ennio Doris è stato indiscusso protagonista della grande finanza italiana nonché imprenditore, banchiere e fondatore di Banca Mediolanum, una delle più importanti realtà del panorama bancario nazionale presente anche in Spagna, Germania e Irlanda.

Sposato dal 1966 con Lina Tombolato, lascia due figli – Massimo e Sara – e sette nipoti.

Nel 1992 gli viene conferita l’Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e nel 2002 quella di Cavaliere del Lavoro.

Sempre nel 2002 consegue il Master honoris causa in “Banca e Finanza” della Fondazione Cuoa. Dal 2000 al 2012 ha ricoperto la carica di Consigliere in Mediobanca S.p.A. e di Banca Esperia S.p.A.

Dal 1996 Ennio Doris è stato Amministratore Delegato di Mediolanum S.p.A, holding del Gruppo, sino al 2015, anno della fusione per incorporazione in Banca Mediolanum.

Fino a allo scorso 3 novembre 2021 Ennio Doris ha ricoperto la carica di Presidente di Banca Mediolanum, giorno nel quale è stato nominato, a seguito di delibera assembleare, Presidente Onorario.

Ennio Doris ricopriva altresì la carica di Presidente Onorario di Fondazione Mediolanum Onlus.

Della sua vita, Doris amava raccontare che da bambino sognava di diventare mediatore di bestiame come il padre, ma all’età di 10 anni si ammalò di nefrite e si concentrò così sugli studi.

Dopo il diploma in ragioneria presso la scuola superiore “Jacopo Riccati” di Treviso iniziò la carriera lavorativa presso la Banca Antoniana di Padova nella filiale di San Martino di Lupari dove lavorerà dal 1960 al 1968, per diventare poi direttore generale delle officine meccaniche Talin di Cittadella di Padova insieme all’industriale Dino Marchiorello, che sarà un personaggio chiave nella vita di Ennio Doris.

Nel racconto del self made man padovano, infatti, proprio un episodio vissuto con Marchiorello, costituirà una vera e propria illuminazione nella vita di Ennio Doris: a bordo della Citroen Pallas nuova fiammante dell’industriale, Ennio Doris scopre che “…i suoi piedi affondano su una moquette morbidissima e avvolgente”. Salire su quella macchina fu una folgorazione, in un attimo gli fu tutto chiaro. Quell’uomo stava guidando l’auto dei suoi sogni, dirà in seguito: quell’uomo, stava “guidando” la sua vita. Sono anche queste visioni di marketing che consentiranno a Ennio Doris di approcciare in maniera innovativa il settore della finanza e del banking stravolgendo e innovando un ambito che sembra statico d inamovibile.

Da lì Ennio Doris intuisce che, per guidare la propria vita, deve scegliere di diventare imprenditore.

Ed è vedendo l’amico Gianfranco Cassol fare il promotore che, nel 1969, inizia anch’egli l’attività nel campo della consulenza finanziaria presso Fideuram, occupandosi di gestione dei risparmi delle famiglie e, dal 1971 al 1981, in Dival del Gruppo Ras: partito con un gruppetto di collaboratori, in pochi anni arriva a gestire oltre 700 professionisti. La strada del futuro patron di Mediolanum appare dunque tracciata.

Durante quei primi importanti anni di esperienza sono innumerevoli gli incontri con clienti che gli affidano il loro “denaro che viene dal sudore e dal sacrificio” come amava ricordare lo stesso Doris.

E, in particolare, decisivo è l’incontro e il dialogo di una sera con un falegname che sceglie di investire una somma più che ragguardevole: 10 milioni di lire di circa quarant’anni fa. “Signor Doris, sa cosa le ho dato?” mi domanda il falegname, racconterà così Ennio Doris l’episodio.  “Sì, 10 milioni”, rispondo io. “No, si sbaglia”, mi dice. Mi fa vedere i calli impressionanti della mano destra e aggiunge: “le ho dato questi! E si ricordi che io non posso permettermi di ammalarmi, perché altrimenti la mia famiglia non va avanti”.

Quell’incontro segna per sempre la vita professionale di Ennio Doris.

“Lì ho capito quello che dovevo fare: aver successo non perché sono bravo a vendere qualcosa, ma perché sono utile alle persone. Per farlo, però, devo avere a disposizione tutti gli strumenti necessari, compresi quelli bancari”, per realizzare quel progetto imprenditoriale in grado di offrire ai clienti risposte a tutti i bisogni finanziari delle persone.

Così, nel febbraio 1982, dopo l’incontro a Portofino con Silvio Berlusconi – di cui diventerà amico fraterno – e con il supporto imprenditoriale e logistico del Gruppo Fininvest, Ennio Doris fonda Programma Italia, la prima rete di consulenti globali nel settore del risparmio, con un’idea tanto semplice quanto potente e innovativa: “diventare il punto di riferimento della famiglia italiana per il risparmio”.

Ennio Doris inventa, così, un nuovo modo di fare banca, avvicinando la finanza alle persone e creando un modello di business precursore dei tempi.

Nei primi anni Novanta Ennio Doris “importa” dal Regno Unito l’idea di una banca senza sportelli, quando internet inizia a muovere i primi passi anche in Italia.

Un’intuizione, anche questa, in cui scorge con lungimiranza le trasformazioni che ancora oggi investono profondamente il settore bancario.

Quella di Ennio Doris è una scommessa sul futuro, un invito a non aver paura. Perché l’intelligenza e la capacità di costruire fiducia tra le persone resteranno al centro di tutto: “le filiali faranno la fine delle cabine telefoniche. Ma non sparirà la presenza umana” preconizza negli anni successivi.

Nella sua visione, geniale infatti, questo innovativo modello di banca assegna un ruolo ancor più cruciale alle persone: “consulenti che guidano il cliente nelle scelte fondamentali della loro vita, in un mondo sempre più complesso”.

E si arriva al 1995 quando vede luce la creatura finanziaria di Ennio Doris: nasce Mediolanum S.p.A., la holding a cui fanno capo tutte le società del conglomerato del Gruppo.

Questa riorganizzazione permette la quotazione in Borsa nel 1996 e, nel 1998, l’ingresso nel listino Mib30.

Nel 1997 Programma Italia si trasforma in Banca Mediolanum, la più innovativa banca telematica d’Italia, nata senza sportelli, la prima a dare il servizio di home banking con telefono e il teletext con il televisore di casa, fondendo così le potenzialità dell’approccio tecnologico con la professionalità del consulente finanziario.

Nello stesso anno nasce in Irlanda, per questioni fiscali, Mediolanum International Funds Limited, società di Gestione del risparmio.

Nel 2000 Banca Mediolanum dà il via al processo di espansione all’estero approdando dapprima in Spagna per replicare il modello di successo italiano attraverso l’acquisizione del Gruppo Bancario Fibanc e proseguendo poi, l’anno successivo, con l’acquisto di Gamax Holding AG e di Bankhaus August Lenz & Co in Germania.

Sempre nel 2000 Ennio Doris ed Enrico Cuccia siglano un’alleanza che si concretizza in un accordo di joint venture e di scambio azionario fino al 2% tra Mediolanum e Mediobanca.

Siamo proprio nel 2000 quando il fondatore di BancaMediolanum traccia quel cerchio sulle sabbie di un lago salato, che lo renderà celebre, per spiegare il suo nuovo modello di banca: quella “costruita intorno a te”.

Profondo innovatore, Ennio Doris rompe così anche gli schemi canonici della comunicazione e si mette in gioco in prima persona divenendo direttamente testimonial della campagna pubblicitaria della banca affinché i clienti conoscano e vedano il volto del banchiere a cui affidano i propri risparmi.

Nel 2008 il testimone aziendale passa al figlio Massimo che, da allora, è alla guida di Banca Mediolanum come amministratore delegato portando la società a diventare una realtà ancor più di successo tra i principali player nel mercato bancario e del risparmio gestito in Italia e in Europa.

Il cambio generazionale in comunicazione di Banca Mediolanum, invece, avviene nel 2015 quando lo storico testimonial Ennio cede il passo al figlio Massimo che in piena continuità diviene il nuovo volto della pubblicità della banca.

A Ennio Doris va riconosciuto un gesto che nel mondo bancario e della finanza è praticamente impossibile rintracciare e che dà concretezza e valore reale a quel cerchio tracciato sulla sabbia, la banca intorno alle persone.

Nel settembre 2008 il fallimento Lehman Brothers coglie di sorpresa i mercati di tutto il mondo innescando una crisi economica mondiale senza precedenti.

Per volontà di Ennio Doris, Banca Mediolanum decide di agire tempestivamente per tutelare gli 11 mila clienti che hanno subìto perdite con le polizze index linked collegate ai titoli Lehman.

I due azionisti di maggioranza, la famiglia Doris e il gruppo Fininvest, scelgono così di intervenire a proprie spese rimborsando con 120 milioni di euro gli 11mila clienti rimasti impantanati nel disastro finanziario, senza esporre in alcun modo gli azionisti di minoranza della banca.

È un segnale concreto di vicinanza alle persone. È “un’occasione – dirà Ennio Doris – per dimostrare che siamo diversi” dagli altri e “il miglior investimento della mia vita” come avrà modo di ricordare in più occasioni.

L’anno dopo, infatti, i risultati commerciali toccano 5,8 miliardi di raccolta netta, quasi il doppio del 2007. Perché la fiducia genera fiducia. E come spesso ha ricordato Doris con una delle sue celebri frasi: “il miglior modo per essere egoisti è essere altruisti”.

Un concetto che si ritrova nelle varie iniziative di solidarietà messe in campo in occasione di catastrofi naturali, calamità finanziarie, alluvioni, terremoti in cui la banca è intervenuta a sostegno di clienti e collaboratori mediante erogazioni liberali pari a 230 milioni di euro in totale, dal primo intervento, datato 1994, in poi.

“Ci ha lasciato Ennio Doris. Un grande uomo, un grande imprenditore, un grande patriota, un grande italiano – ha commentato Silvio Berlusconi la scomparsa dell’amico. – Un uomo generoso, altruista, sempre attento agli altri, sempre vicino a chi aveva bisogno. Ci mancherà molto, mi mancherà moltissimo. A Massimo, a Sara, a Lina la mia vicinanza e tutto il mio affetto”.

 

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