Origine del Covid, Liguori smonta lo studio Usa sul paziente zero di Wuhan: ecco perché
L’antologia sull’origine del Covid da ieri ha aggiunto un nuovo capitolo alla sua sterminata collezioni di ipotesi allo studio e teorie date per accreditabili. Che si aggiunge alle indagini degli 007 americani e ai riscontri dell’Oms. In base a quanto emerge da uno studio di Michael Worobey, virologo dell’Università dell’Arizona, sarebbe stata una commerciante del mercato degli animali di Huanan, a Wuhan, la prima persona al mondo ad aver contratto il Covid-19 in modo sintomatico. La paziente zero avrebbe cominciato a stare male l’11 dicembre 2019.
Origine del Covid: Paolo Liguori smonta lo studio americano
E così, in un articolo scritto per Science, e riportato dai media americani, Worobey afferma che un gruppo di primi casi sintomatici al mercato di Huanan – in particolare legato alla zona dove erano ingabbiati i procioni – fornisce «una forte evidenza di un’origine animale della pandemia». Tutto da rifare allora? Per Paolo Liguori, direttore TgCom24, neanche a parlarne. E in una argomentata chiacchierata con l’Adnkronos, il giornalista spiega il perché delle sue convinzioni sull’origine del coronavirus e dell’epidemia che ha scatenato…
E insiste: «Il virus è scaturito da un incidente di laboratorio»
E lo ri-afferma forte e chiaro Liguori: «Il virus è scaturito da un incidente di laboratorio. Punto. E non sono attendibili fonti di scienziati americani che con Fauci e Dashak partecipavano a ricerche collegate negli Usa. In particolare in North Carolina. Ora ne vogliono uscire assieme». Paolo Liguori commenta così, parlando con l’Adnkronos, la notizia che sarebbe stata una commerciante del mercato di frutti di mare di Huanan, a Wuhan, la prima persona al mondo ad aver contratto il Covid-19 in modo sintomatico. Dissentendo apertamente da quanto dedotto dallo studio di Michael Worobey, come già detto virologo dell’Università dell’Arizona.
La teoria del primo caso sulla venditrice del mercato di Wuhan
Secondo ricostruzioni cronologiche e analisi dei riscontri dello studio americano firmato da Worobey, allora, quello che finora era indicato come il “caso del paziente zero” – un contabile di 41 anni che viveva a 30 km dal mercato di Huanan e non aveva alcun collegamento con esso – in realtà si sarebbe ammalato ben più tardi dell’8 dicembre. «Quando è stata intervistata la persona interessata dalla ricerca – ha spiegato infatti Worobey – ha riferito che i suoi sintomi di Covid-19 sono iniziati con la febbre il 16 dicembre. La malattia dell’8 dicembre era un problema legato ai denti da latte che ha avuto fino all’età adulta». Quindi nello studio, fatti connessioni e riscontri, si torna alla commerciante del mercato di Wuhan come paziente zero.
Liguori: «Lo studio Usa non è attendibile». l’origine del virus è “artificiale”
Ma per il direttore dei TgCom24 i conti non tornano comunque. Per Liguori, lo studio pubblicato su Science, che sposta in avanti, dall’8 al 16 dicembre 2019, l’individuazione del “paziente zero”. Ma che, soprattutto, riapre il dibattito circa l’origine “animale” del virus. Piuttosto che la sua creazione in laboratorio, non sarebbe attendibile. Liguori resta infatti sulle proprie posizioni circa l’origine “artificiale” del coronavirus Sars-CoV-2. E rilancia: «Si è sostenuta la moratoria sul nucleare. Perché non si fa una moratoria o un accordo pubblico sugli esperimenti con i virus?». Agli addetti ai lavori, l’ardua sentenza…