Palù spiazza: “Non escludo l’obbligo di vaccino per i bambini di 5-11 anni, più esposti alla variante Delta”
Giorgio Palù, professore emerito di Virologia all’Università di Padova, presidente dell’Aifa e membro del Cts, torna sull’obbligo del vaccino, bambini compresi. Una misura che l’esperto auspica specie per dipendenti della Pa e per le forze dell’ordine. E sulla quale poi aggiunge: «Non escluderei i piccoli dai 5 agli 11 anni, i più esposti alla variante Delta». Insomma, lo dice chiaramente. Senza ingentilimenti di sorta: «Per decidere sul vaccino obbligatorio andrebbe valutato l’impatto biologico. Clinico ed epidemiologico del virus. Le categorie più colpite dall’infezione, per esempio, risultano 5-11enni e 40-50enni. Sarebbe auspicabile che almeno i dipendenti della pubblica amministrazione e le forze dell’ordine fossero obbligati a vaccinarsi essendo a stretto contatto con la popolazione».
Palù: «L’obbligo del vaccino resta un’opzione. L’estensione non va esclusa per la fascia 5-11 anni»
L’esperto parla a La Stampa e scioglie almeno la sua prognosi. E pur confermando comunque che «certo non siamo ancora alla situazione austriaca», asserisce che: l’obbligo per tutti «resta la soluzione estrema da valutare in base all’andamento della pandemia». Tanto che, sempre nella medesima direzione, Palù difende il certificato verde e il suo ulteriore “rinforzo”. E contravvenendo alle polemiche in corso. Oltre che bypassando gli innegabili disguidi. Ma comunque rilevando le criticità della sua messa in opera, a riguardo dichiara: «L’immunità, come dimostrano gli studi sulla popolazione, inizia a calare già intorno ai sei mesi. Specie negli anziani e nei soggetti con patologie concomitanti. È pertanto ragionevole la proposta di abbassare la durata del certificato a nove mesi. L’incremento della protezione data dal “booster” è ottimo nei confronti di tutte le varianti». Poi, in nome della necessaria cautela, aggiunge: «Ma sulla durata si deciderà in base ai dati scientifici».
«I bambini sono sicuramente più esposti alla variante Delta»
Non solo. Riguardo l’estensione a tutti della terza dose, il virologo sottolinea che «l’Fda americana l’ha autorizzata dai 18 anni in poi. E anche da noi l’opportunità sarà presto valutata. I bambini sono sicuramente più esposti alla variante Delta. Entro fine novembre l’Ema dovrebbe pubblicare la sua valutazione rischi-benefici e successivamente l’Aifa si esprimerà». Quanto ai contestatori del Green Pass e dei vaccini e allo spazio che hanno in tv, Palù liquida la questione dicendo semplicemente che «la comunicazione durante la pandemia è stata talmente assillante da generare una vera infodemia che ha sconcertato la società». Restituendo la parola «ai responsabili politici, delle istituzioni sanitarie e scientifiche».