Per Conte spunta anche la fronda anti Draghi al Quirinale: gli ex grillini fanno tremare l’asse M5S-Pd
Da “L’alternativa c’è” ad “Alternativa“, dall’opposizione a Conte a quella a Draghi. La compagine parlamentare degli ex 5 Stelle cambia pelle e lancia un nuovo progetto politico. A partire dal simbolo, una ‘A’ stilizzata colorata di arancione. Primo obiettivo della neonata forza politica, come dichiarato dal suo presidente, il deputato Pino Cabras, “impedire l’elezione di Mario Draghi al Quirinale“. Quella del premier è “l’autobiografia di una Nazione in declino, sono sue le impronte digitali sulle privatizzazioni degli ultimi decenni”, ha rimarcato Cabras nel corso di una conferenza stampa alla Sala Capranichetta dell’Hotel Nazionale. “La serie A dei ministeri è in mano a tecnocrati. Il primo passo sarà non far eleggere Draghi Presidente Repubblica. Bisogna unire le forze nel Paese che in questo momento non hanno una sponda parlamentare. Siamo i difensori della democrazia e della Costituzione”.
L’opposizione a Conte, al governo dei “migliori” e a Draghi
“Vogliamo costruire una opposizione larga. Tutti i partiti sono in crisi e non riescono a rappresentare ciò che accade nel Paese. Noi abbiamo facce pulite e appassionate, abbiamo la schiena dritta. Noi non ci vendiamo”, ha proseguito Cabras, sottolineando la necessità di smarcarsi dalla definizione di “ex grillini duri e puri”: “Non ci fermiamo a quello che siamo stati, vogliamo essere un movimento aperto”. La parola ‘partito’ non è più tabu: “Siamo un partito, qualcuno si scandalizzerà ma la Costituzione chiama così queste realtà, non ‘rinoceronti'”. La componente di ‘Alternativa’ alla Camera, presieduta da Andrea Colletti, conta 15 membri. A Palazzo Madama invece sono due i senatori che hanno aderito al progetto: Mattia Crucioli e Luisa Angrisani. Tutti contro Conte, tutti contro Draghi.
Il pericolo per la democrazia lanciato dagli ex grillini
Il deputato Raffaele Trano parla di “Draghistan” e di “pericolo per la democrazia”, il collega Alvise Maniero denuncia una “situazione distopica” in cui “il 90% del Parlamento concorda sulle stesse cose”: “E’ un governo che dietro una emergenza globale sta facendo altre cose. Però ha paura, perché porta in Aula atti blindati. E ha paura dei cittadini. Hanno cacciato da Roma per un anno un cittadino che aveva messo in piazza un banchetto, con sopra la Costituzione”, spiega Maniero riferendosi al portuale tristino ‘No Pass’ Stefano Puzzer.
Il richiamo ad Alessandro Di Battista
A chi gli chiede di possibili intese in Parlamento con altri ex 5 Stelle (da Nicola Morra a Barbara Lezzi) Cabras risponde: “Dialoghiamo con chiunque voglia fare opposizione”. E su Alessandro Di Battista: “Ci interessa trovare terreni comuni con lui, ma potremmo citare anche decine di professori che non fanno parte della matassa neoliberista di Draghi”. Uno dei cavalli di battaglia del M5S sarà portato avanti da ‘Alternativa’: il vincolo dei due mandati. “Manterremo fede ai patti e quindi manterremo il doppio mandato. Sulle realtà locali ci sarà la possibilità di ricandidarsi. Ma sarà sempre la base a decidere”, promette la deputata Emanuela Corda.