Pillola anti-Covid in arrivo a Natale, sia Merck che Pfizer. Rasi: vaccino e farmaci piegheranno il virus
Il coronavirus potrebbe avere le ore contate. Il che detto all’indomani del balzo dei contagi che ha riportato il nostro Paese ai livelli d’allerta del maggio scorso è a dir poco rincuorante. Sulla prospettiva di un ottimistica previsione in merito a contagi e ricoveri si è espresso oggi dalle colonne di Repubblica Guido Rasi, già direttore di Ema e oggi consulente del commissario per l’emergenza Francesco Figliuolo, che a riguardo ha centrato l’attenzione sui medicinali di Merck e Pfizer in arrivo dopo Natale.
La pillola anti-Covid in arrivo a Natale
Dunque, la famosa pillola anti-Covid, nella duplice proposta di Mer4ck e Pfizer, è in dirittura d’arrivo. Annunciati ormai da tempo, i farmaci che arriveranno a breve e che affiancheranno i vaccini ci aiuteranno a convivere con il coronavirus. «Ma quanto e come – specifica Rasi – è ancora tutto da vedere. Intanto abbiamo imparato che non esistono medicinali senza effetti collaterali. Dei due nuovi che si avvicinano non conosciamo ancora l’impatto su tutti i pazienti, ma se li autorizzeranno saremo sicuri che il rapporto beneficio-rischio sarà favorevole. Poi non sappiamo quali controindicazioni avranno – prosegue l’esperto –. Cioè se chi ha certe patologie non potrà usarli. Poi non funzioneranno al 100%. Di sicuro, però, un aspetto positivo si conosce già: si assumeranno per via orale e la distribuzione sarà più facile».
Rasi: la pandemia ha sbloccato la ricerca sui farmaci anti-virali
«Si è messo in moto un meccanismo virtuoso – aggiunge Rasi riguardo la ricerca di nuovi farmaci anti Covid – che per quanto riguarda la ricerca degli anti virali si era fermato ai tempi dell’Hiv. Per tanti anni si è rimasti fermi, considerando le malattie virali non curabili o in grado di risolversi da sole. È stato un errore e questa pandemia ha certamente sbloccato la ricerca». Ma critica gli annunci troppo facili da parte dell’industria che «dà comunicazioni un po’ trionfalistiche. E sempre più anticipate, perché parla ai suoi investitori. Ecco, voglio rassicurare le persone sul fatto che l’Ema li ascolta, ma non si fa condizionare: perché deve rispettare le sue procedure. Anzi “l’annuncite” – prosegue l’esperto su Repubblica – è controproducente perché fa irrigidire l’agenzia».
Pillola anti-Covid, «il virus diventerà endemico grazie al vaccino e ai nuovi farmaci»
E non è ancora tutto. Ricerca e addetti ai lavori lavorano a una manovra a tenaglia per sconfiggere e curare il coronavirus. A un combinato disposto che leghi proficuamente oltre ai nuovi farmaci che affiancheranno i vaccini, il ruolo e l’importanza degli anticorpi monoclonali: «Fino ad ora un po’ sottoutilizzati», sottolinea Rasi nella sua disamina. «Uno dei problemi oggettivi con questi medicinali – aggiunge allora l’esperto – è la logistica. La difficoltà di organizzare la somministrazione in un momento come questo, nel quale il sistema è sotto pressione. Ci sono stati problemi con quelli di prima generazione, che non coprivano le varianti. Ma anche problemi di diffusione e di organizzazione sul territorio. Il loro potenziale però è alto. Sia per quanto riguarda quelli disponibili. Che quelli che arriveranno tra un po’ e si somministreranno intramuscolo».