Processo a Palamara aperto e rinviato. Csm e Anm chiedono di essere parti civili
Aperto – e subito rinviato al 15 marzo prossimo – il processo a Perugia all’ex-consigliere del Csm Luca Palamara, radiato dalla magistratura e a giudizio per concorso nel reato di corruzione per l’esercizio delle funzioni assieme alla sua amica Adele Attisani.
Ma già in apertura di udienza al centro Capitini di Perugia gli ex-colleghi di Palamara del Csm, di cui è stato membro togato, e dell’Anm, di cui è stato segretario generale e presidente, hanno formalizzato e depositato le richieste di costituzione di parte civile del Consiglio Superiore della Magistratura e dell’Associazione Nazionale Magistrati.
Sfodera sicurezza Luca Palamara rispetto all’ultima mossa dei suoi ex-colleghi di Csm e Anm che sostengono di non sapere come andassero le cose nella magistratura: “I miei legali alla prossima udienza controdedurranno rispetto alle richieste di costituzione di parte civile dell’Anm e del Csm. Posso solo notare che per la prima volta in assoluto tanto l’Anm quanto il Csm hanno deciso di costituirsi parte civile nei confronti di un magistrato a differenza di quello che è accaduto e che accade nei procedimenti che riguardano altre toghe”.
“Nessun interesse pare avere l’Anm per le vicende, ad esempio, che riguardano i magistrati implicati nel caso dei verbali milanesi. Per quanto mi riguarda – sottolinea l’ex-pm romano – il dibattimento sarà il luogo per chiarire pubblicamente i fatti e ancor di più visto che sono state ammesse le riprese audio-video: sarà il modo per spiegare all’opinione pubblica e a tanti magistrati come sono andate effettivamente le cose”. Cioè proprio quello che alcuni suoi ex-colleghi di Anm e Csm temono.
Già in fase di udienza preliminare erano stati ammessi come parte civile nel procedimento la presidenza del Consiglio dei Ministri, il ministero di Giustizia, l’associazione Cittadinanzattiva e il magistrato Marco Bisogni.
A questo punto, alla luce delle nuove richieste, i difensori degli imputati hanno chiesto termini a difesa per poterle esaminare e successivamente interloquire.
Alla richiesta di Anm e Csm come parti civili non si è opposta la Procura di Perugia, guidata da Raffaele Cantone, presente in aula. E il Tribunale ha così disposto il rinvio al prossimo 15 marzo.
Al processo si è arrivati dopo che lo scorso 23 luglio il gup di Perugia Piercarlo Frabotta aveva disposto il rinvio a giudizio per l’ex-consigliere del Csm nel filone principale dell’inchiesta perugina per il reato di corruzione dopo un’udienza preliminare durata 8 mesi, accogliendo, inoltre, la richiesta di patteggiamento a un anno a sei mesi per l’altro imputato, l’imprenditore Fabrizio Centofanti, amico di Palamara e che a giugno aveva reso dichiarazioni spontanee ai magistrati della procura di Perugia.
All’esame dei giudici nelle prossime udienze ci saranno anche le liste testi depositate dalle difese degli imputati e dalla Procura eugubina.
Cinquantadue i nomi dei testi inseriti dalla difesa di Palamara, rappresentata dagli avvocati Benedetto Buratti e Roberto Rampioni: tra questi l’imprenditore Fabrizio Centofanti, l’avvocato Piero Amara, diversi magistrati di piazzale Clodio e molti dei consiglieri, laici e togati, che componevano nella scorsa legislatura il plenum del Csm a Palazzo dei Marescialli.
Quarantré i testimoni chiamati invece dalla procura di Perugia con alcuni nomi comuni alla lista della difesa di Palamara: questo è il caso di Centofanti e Amara.
L’amica dell’ex-pm, Adele Attisani, viene considerata dai magistrati perugini “istigatrice delle condotte delittuose e beneficiaria, altresì ed in parte, delle utilità ricevute”.
Adele Attisani e “Luca Palamara, prima quale sostituto procuratore presso la Procura della Repubblica di Roma ed esponente di spicco delll’Associazione Nazionale magistrati fino al 24 settembre 2014, successivamente quale componente del Consiglio Superiore della Magistratura e magistrato fuori ruolo – scrivono i magistrati di Perugia nel capo di imputazione – ricevevano da Fabrizio Centofanti le utilità per l’esercizio delle sue funzioni e dei suoi poteri”.
Nella contestazione i pm di Perugia elencano diversi soggiorni di cui avrebbe usufruito l’ex-consigliere del Csm, tra cui quello a Madonna di Campiglio, il viaggio a Madrid con il figlio, la vacanza a Favignana, a Dubai, oltre ai lavori edili eseguiti a casa della sua amica Adele Attisani.