Quirinale, salgono le quotazioni di Berlusconi. Un ex-forzista: «Nel Misto potremmo votarlo in otto»
Ormai ha calato l’elmo sulla testa e impugnato la spada. In vista della sfida per il Quirinale, nel Cavaliere torna a ruggire «l’antico spirto guerrier». Che poi riesca davvero a raggranellare quei 505 voti che dal quarto scrutinio in poi gli spianerebbero la strada per il Colle più alto della politica è tutto da vedere. Ma Berlusconi è abituato a saltare un ostacolo alla volta. Ora c’è quello del quorum e si accinge ad affrontarlo. Del resto, ad alleati un po’ scettici come Meloni e Salvini deve offrire una candidatura che non appaia ai loro occhi di mera testimonianza. Secondo i calcoli più accreditati, al centrodestra unito mancherebbero una cinquantina di voti. Non sono pochi, ma neanche tantissimi. In ogni caso, la caccia è già aperta. Anzi, è in pieno svolgimento.
Con Berlusconi il deputato Sorte e l’ex-grillino Rospi
Ascoltare, per credere, le parole di un ex-forzista come Alessandro Sorte, transitato come tanti nel gruppo Misto. «Se Berlusconi fosse il candidato del centrodestra al Colle – annuncia -, io lo voterei senza dubbi e penso di poter convincere nel Misto sette o otto deputati a fare altrettanto…». Fosse vero quel che dice, darebbe un contributo niente male alla sfida del Cavaliere. Il Misto conta allo stato 66 componenti. Un’enormità, che Berlusconi potrebbe presto andare ad esplorare. Tanto più che per un “azzurro” che torna a casa c’è un ex-grillino che si converte. Si chiama Gianluca Rospi e pare sia stato Berlusconi in persona a strapparlo agli “amici” di Coraggio Italia, la sigla di Brugnaro e Toti. Ieri, infatti, sarebbe stato avvistato a Villa Grande, residenza ufficio del presidente di Forza Italia.
Urbani: «Il centrodestra sia compatto»
Sul fronte più politico della partita del Quirinale, si registra il critico commento di Giuliano Urbani, già tessera numero 2 ai tempi della famosa discesa in campo, alla dichiarazione di qualche giorno fa di Giorgia Meloni. La leader di FdI aveva interpretato come «passo indietro» l’adesione di Berlusconi all’appello di Letta finalizzato a creare una cabina di regia per mettere al riparo la manovra finanziaria nei passaggi parlamentari. «Se vuole che il centrodestra superi bene la prova del Colle per rinforzarsi in vista delle politiche – ha detto Urbani -, Fdi avrebbe tutto l’interesse a tenere la coalizione più unita possibile per poi arrivare a una condivisione programmatica».