Quirinale: spunta il nome di Amato. Ieri il M5S lo additava per la pensione d’oro, oggi lo voterebbe
E se fosse la volta buona? Parliamo del Quirinale e di un eterno aspirante presidente della Repubblica come Giuliano Amato. «Presidente mi chiamano tutti – ironizzò una volta lui -, ma si riferiscono al Circolo del Tennis». Il nome dell’ex-premier di radice craxiana e ora giudice costituzionale comincia a far capolino nei conciliaboli degli addetti ai lavori. Un retroscena della Stampa sostiene che di lui abbiano parlato anche Luigi Di Maio e Giancarlo Giorgetti, attanagliati davanti ad una pizza in un ristorante di Roma. Fosse per loro, supplicherebbero Mattarella ad autorizzare il proprio bis.
Di Amato hanno parlato Giorgetti e Di Maio
In mancanza, hanno già predisposto un “piano B“: Amato, appunto. Consentirebbe alla legislatura di durare – come desidera il grillino – e al centrodestra di non restare alla finestra, come vuole il leghista. E sì, perché se c’è uno dell'”altra parte” a cui Berlusconi non sbatterebbe la porta in faccia è proprio «l’amico Giuliano». Del resto, il patto del Nazareno con Matteo Renzi il Cavaliere lo strinse proprio sul nome di Amato. Se quel fiore non sbocciò, fu solo perché l’attuale leader di Italia Viva virò improvvisamente su Mattarella. Oggi Amato ha 83 anni, ma l’età non è mai stata un ostacolo insormontabile per un’istituzione gerontofila come il Quirinale.
Gradito anche a Berlusconi
In più, l’assenza di particolari spigoli lo rende compatibile praticamente con tutti i soci dell’attuale maggioranza di governo. Persino per quei grillini che solo ieri lo additavano al pubblico ludibrio come il testimonial delle «pensioni d’oro». Ma da allora ne è passata di acqua sotto i ponti e pur di allontanare le urne i 5Stelle ingoierebbero anche pece bollente. Figuriamoci un peso piuma come Amato che, in compenso, garantendo il prosieguo della legislatura, salverebbe la loro di pensione. Quando si dice l’ideale…Neanche per Draghi sarebbe un problema. Coabitazione perfetta tra i due. «Ci capivamo al volo», assicura lo stesso Amato nella prefazione al libro di Massimo Cecchini Enigma Draghi. Insomma, nessun ostacolo. Forse neanche questa sarà la volta buona, ma di certo che ora c’è un nuovo pretendente al “trono“. Chissà la faccia di Prodi…