Raimo plaude alle okkupazioni nelle scuole: che belli gli studenti che seguono Greta e il BLM
Raimo plaude alle occ upazioni nelle scuole. Il periodo è sempre lo stesso, quello attuale, il mese che precede le vacanze di Natale. Un copione ormai logoro. Che soprattutto produce solo danni e nessun passo avanti nella didattica, nell’organizzazione, nella manutenzione degli istituti.
Ma a Christian Raimo l’ammuina studentesca negli istituti superiori piace tantissimo. Lui, docente e assessore municipale, s’immagina una popolazione di liceali intrisa delle parole d’ordine del movimento Black Lives Matter. O degli slogan delle femministe di Non una di meno. O ancora imbevuta dei bla bla di Greta Thunberg.
A Raimo piacerebbe insomma che gli studenti seguissero la moda dell’antioccidentalismo esasperato, contro la cultura dominata dai “maschi bianchi etero”, che scrivessero con l’asterisco come le esaltate di Non una di meno, che immaginassero come Greta di salvare il pianeta marciando con un cartello.
Sono ormai dieci le scuole occupate a Roma dagli studenti in appena due giorni, sulla scia delle proteste del Tasso, del Virgilio, del Visconti, del Ripetta, del Manara, dell’Albertelli e del Rossellini. E’ arrivato anche il turno dell’Archimede, dove Raimo insegna. E lui che ha detto ai suoi studenti? Repubblica ci informa: gli ha detto “Buona occupazione”, come augurio, sperando che tutto vada bene. “E ho fatto un passo indietro”. Certo gli studenti che occupano con gli auguri del prof sono davvero rivoluzionari. C’è da ben sperare per il futuro della scuola se saranno loro a prendersene cura.
Raimo è anche in disaccordo con la preside del Nomentano occupato, Giulia Orsini, che ha messo tutti in dad (tranne gli studenti che occupano) per garantire il diritto allo studio. Secondo Raimo, che è anche assessore alla Cultura del III Municipio, la preside non segue l’idea della “comunità educante dove gli studenti prendono la parola”. A parte la definizione della scuola come “comunità educante”, a Raimo non viene neanche in mente che qui siamo in presenza di minoranze che impediscono a maggioranze di esercitare un diritto. Quello di andare a scuola. Il massimo della non democrazia e della non educazione.