Renzi vuole il risarcimento danni da Travaglio e da Giannini. Tra i citati anche il suo vicino di casa

11 Nov 2021 13:30 - di Redazione
Renzi

Matteo Renzi contro tutti. Contro i giornalisti, soprattutto. Le recenti polemiche sui suoi rapporti con l’erede al trono saudita Bin Salman, così come i compensi ricevuti da Stati stranieri nella sua qualità conferenziere con tanto di pubblicazione del suo conto corrente hanno evidentemente lasciato il segno. Del resto, parliamo di documenti dell’inchiesta Open, cioè coperti da segreto istruttorio. Pubblicarli, non si potrebbe. Ma è noto che la cogenza di tale vincolo dipende molto dall’identità dell’indagato. E Renzi è tra quelli per cui non vale affatto. E su questo ci ha messo del suo. Marco Travaglio si è infatti divertito a ricordare che qualche anno fa fu proprio  l’ex-premier a sventolare il proprio estratto conto in tv come bandiera della trasparenza politica.

Renzi ne ha dato notizia nella sua e-news

«E ora che lo pubblica il Fatto Quotidiano si lamenta?», ha infierito il direttore, sempre in prima fila quando Renzi ricorre alla carta bollata. Infatti c’è anche lui nell’elenco di quanti proveranno a resistere alle azioni civili di risarcimento annunciate dal leader di Italia Viva nella sua ultima e-news. Tra i nomi, anche quello di Massimo Giannini, il direttore della Stampa  e di alcuni suoi collaboratori. Risponderanno in sede civile di  alcuni articoli pubblicati nel 2021. Renzi li ha elencati con pignoleria: «Segnatamente: 7 marzo, 8 marzo, 9 marzo, 6 novembre, 7 novembre». Di Travaglio e del Fatto Quotidiano si è già detto. Aggiungiamo solo che gli articoli “incriminati” riguardano le edizioni del «28 settembre, 6 ottobre, 24 ottobre, 29 ottobre».

C’è anche la Sarzanini (Corriere della Sera)

Appartiene alla scuderia del Fatto anche Marco Lillo. Nell’elenco c’è, informa la e-news, per una trasmissione radiofonica del 2017. La stessa, rimarca Renzi, «per la quale egli è già stato condannato a risarcire mio padre con 30mila euro». Chiude il file giornalisti Fiorenza Sarzanini (Corriere della Sera), «con la quale è già aperto un contenzioso civile a Firenze, per l’articolo pubblicato il 26 settembre». Ma non è tutto. Tra i chiamati in causa c’è anche il vicino di casa di Renzi, già condannato dal tribunale a versargli 6.500 euro. Costui aveva girato un video, poi diventato virale, da cui emergeva una presunta violazione da parte dei figli del senatore delle regole del lockdown. Ma Renzi adirà ora anche la sede civile. «Essendo una vicenda che colpisce la mia famiglia – scrive nella e-news – intendo andare fino in fondo per rispetto della dignità dei miei figli».

 

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