Roma, allo Spin Time rave illegale di liceali, tra alcol e ressa. Ma per la sinistra non si può toccare

15 Nov 2021 11:09 - di Viola Longo
spin time

Sono riprese le feste allo Spin Time, il palazzo occupato all’Esquilino, a Roma, che è forse l’occupazione più coccolata d’Italia. L’altra sera a ritrovarsi nello stabile di via Santa Croce in Gerusalemme, che a giugno fu anche sede dell’incontro tra i candidati alle primarie del centrosinistra, sono stati gli studenti del liceo Visconti, con tanto di vendita di biglietti sui social e, va da sé, somministrazione di alcol. Il tutto perfettamente in linea con la natura dell’occupazione: abusivamente.

Allo Spin Time tornano le feste abusive

A dare notizia della riapertura della discoteca dello Spin Time è Il Messaggero, che riferisce di una «ressa» di ragazzi che ha potuto accedere alla somministrazione di alcol a basso costo, senza limiti di età e, soprattutto, senza alcun controllo. Tutto in nero, dai proventi degli ingressi a quelli dei drink, con incassi da migliaia di euro per chi gestisce il palazzo e, dietro la facciata dell’emergenza abitativa, ha messo su negli anni un bel business di attività collaterali: non solo le feste che somigliano a rave, ma anche concerti, laboratori e perfino un ristorante. In era pre pandemia, nel maggio 2019, Libero aveva stimato in circa 250mila euro annui i proventi di questo vero e proprio giro d’affari abusivo e con costi assai ridotti.

Il giro d’affari degli okkupanti

Era l’epoca, infatti, in cui lo Spin Time salì agli onori delle cronache nazionali per l’intervento dell’elemosiniere del Papa che andò personalmente a riattaccare la corrente staccata per una morosità quantificata in 300mila euro. «Da allora, nessun versamento è stato fatto per regolarizzare la situazione debitoria», riferisce oggi Marco Pasqua sul Messaggero, dando conto della ripresa a pieno ritmo delle attività e ricordando come il quello stesso 2019, a Capodanno, lo Spin Time organizzò un veglione che valse alle «casse degli occupanti circa 80mila euro, anche se poi, sui canali social, ne dichiararono 33mila».

Lo Spin Time, occupazione coccolata dalla sinistra

La Questura mandò una diffida e la Procura aprì un fascicolo per manifestazione non autorizzata, ma allo Spin Time fecero spallucce annunciando che «continueremo ad organizzare eventi». Poi c’è stata la pandemia, ma allo Spin Time, come dimostra la festa dell’altra sera, hanno mantenuto la promessa. Del resto, nel tempo, fama, coperture e coccole per questa occupazione, che dal 2012 spadroneggia in uno stabile privato di 7 piani dal valore di mercato stimato in 50 milioni, sembrano essere aumentate, con tanto di celebrazione cinematografica firmata da Sabina Guzzanti ed elezione a sede del confronto per le primarie del centrosinistra.

La copertura di Gualtieri: «Non si possono sgomberare»

L’allora candidato e oggi sindaco Roberto Gualtieri difese quella scelta, mandando un messaggio piuttosto esplicito sulla condotta che intendeva tenere rispetto all’occupazione. «In quel posto ci sono centinaia di persone, di bambini e infatti non si è fatto lo sgombero perché non si può», disse nel pieno delle polemiche, riparandosi dietro lo scudo dell’emergenza abitativa.

Quelle regole che per gli abusivi non valgono mai

Intanto, come ricorda ancora Il Messaggero, fuori dallo Spin Time gli imprenditori dell’intrattenimento, quelli in regola, devono vedersela con controlli sempre più serrati, rispondendo di ogni sgarro. Giusto così, ma il doppiopesismo fa apparire perfino i doverosi controlli come un accanimento e come l’ennesimo strabismo di un Paese in cui le discoteche legali sono rimaste chiuse fino al collasso, mentre in tutta Italia si svolgevano rave party abusivi. Su terreni sperduti o, come dimostra il caso dello Spin Lab e di altre realtà simili in giro per il Paese, all’interno dei centri sociali.

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