Rumors Quirinale, la variante Omicron spariglia le carte del Palazzo e allontana Draghi dal Colle
Omicron allontana Mario Draghi dal Colle. Questo almeno è quanto rimbomba nei Palazzi romani. Prevedibile, del resto, che curva del contagio, ultime varianti e “borsino” del Quirinale finissero per incrociarsi. Non è solo la tenuta sanitaria a preoccupare. Il tonfo di ieri delle Borse, legato alla paura di una nuova recrudescenza del virus, (ri)chiama in causa Draghi, nella sua accezione di “supremo garante” della stabilità. La variante Omicron che entra in Europa (e in Italia) rischia di cambiare nuovamente le priorità che muovono i “pezzi” sulla scacchiera. Divisi su tutto o quasi, su questo persino Carlo Calenda e Matteo Renzi sembrano d’accordo. «Credo sia fondamentale che il governo arrivi alla fine della legislatura», dice il primo. Che immagina un nuovo patto di maggioranza, con tanto di firma in calce a «precisi impegni su Pnrr e vaccinazione».
«La ripresa dei contagi imporrà a Draghi di restare dov’è»
Anche per Renzi, «Draghi sarebbe uno straordinario presidente della Repubblica». E tuttavia, aggiunge, «farebbe molto bene anche da Palazzo Chigi in un momento nel quale bisogna spendere bene i soldi del Pnrr». In ogni caso, precisa, lui non ha alcun accordo sottobanco sul successore di Mattarella con il centrodestra. È un messaggio indirizzato a Enrico Letta. «Al Quirinale è giusto votare un candidato tutti insieme, dalla Meloni ai grillini, da Salvini ai dem. Questo perché – argomenta – il presidente è l’arbitro, non un giocatore. Votare insieme al centrodestra, poi, in questo passaggio è un dovere istituzionale e algebrico visto che stavolta hanno i numeri dalla loro parte. Quindi – conclude Renzi – Iv voterà col centrodestra e col centrosinistra un presidente europeista. E anche il Pd voterà col centrodestra».
E c’è chi spera anche nel bis di Mattarella
La replica dem, affidata a Debora Serracchiani, è piccata: «Non ce lo deve dire Renzi come eleggere il Presidente della Repubblica. Basta non metterci le bandierine sopra». Draghi al Colle, non è un mistero, metterebbe insieme le diverse esigenze di alcuni leader. Perché consentirebbe di anticipare il voto al 2022. Una soluzione ben vista da Letta e Meloni, in ascesa nei sondaggi, ma che non dispiacerebbe a Conte, in evidente deficit di consensi. A Salvini, invece, consentirebbe di recuperare libertà di manovra. Ma l’arrivo di Omicron rimette tutto in discussione. In fondo, è quel che sperano i centristi (e il Pd), che confidano anche in un ripensamento dell’attuale Inquilino del Colle. «Draghi sa quel che deve fare – azzarda l’ex-forzista Osvaldo Napoli -. Sono convinto che la stessa percezione accompagna anche Mattarella». Un dato appare certo: Il borsino del Quirinale, così come la mappa di varianti e contagi, andrà ancora aggiornato.