Sangalli (Confcommercio): «Basta cortei no pass il sabato a Milano. Così si uccidono le imprese»
Basta con le proteste del sabato del popolo no pass. A lanciare la sollevazione, stanco dei cortei settimanali che vedono Milano ostaggio dei manifestanti, è Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio.
Sangalli: basta cortei il sabato a Milano
Che ha aperto a Milano una petizione su Change.org contro le manifestazioni in centro al sabato. Che penalizzano le imprese e rallentano la ripresa economica di commercianti e ristoratori. Un’iniziativa forte che Sangalli illustra in un’intervista al Corriere della Sera.
“Le imprese devono poter lavorare”
”Dopo un anno e mezzo di pandemia, che ha provocato perdite umane gravissime e colpito profondamente centinaia di migliaia di imprese, soprattutto del terziario, il Covid è al momento ancora sotto controllo. E l’economia finalmente ha ripreso a crescere. In questo contesto – spiega Sangalli – va fatto ogni sforzo per contenere il contagio. E permettere alle imprese di lavorare. Credo che 15 sabati consecutivi di cortei ‘no pass’ a Milano, e in altre città, che bloccano la vita del centro e non rispettano le regole, non vanno in questa direzione”.
Va rispettata anche la libertà di lavorare
Poi indirettamente chiama in causa il Viminale. E la ministra Lamorgese che non brilla per efficienza nella gestione dell’ordine pubblico. E nel garantire il rispetto delle norme anti-covid, come dimostrano i picchi di contagio dopo i maxi assembramenti dei no pass. ”Sono le autorità competenti che devono decidere le modalità delle manifestazioni”, incalza Sangallo. “E fare in modo che vengano rispettate. La libertà di manifestare le proprie idee è l’architrave della democrazia. Mio padre, partigiano cattolico, ha combattuto come tanti altri per questo. Ma va rispettata la libertà di tutti”. Anche quella di chi vuole lavorare.
Il commercio ha perso 10 milioni di euro
“Il sabato, per il settore del commercio e della ristorazione, vale oltre il 25% del fatturato settimanale. Secondo un calcolo prudenziale del nostro Ufficio Studi milanese, gli ultimi tre sabati hanno comportato perdite per più di 10 milioni di euro a esercizi commerciali, bar e ristoranti delle zone interessate dai blocchi dei manifestanti. Senza considerare che una città percorsa ogni sabato da cortei che bloccano anche il traffico diventa certamente meno vivibile e attrattiva”.