Saviano pazzo d’ira per il rinvio a giudizio: Meloni una razzista, i suoi elettori cani che abbaiano…
Roberto Saviano non digerisce il rinvio a giudizio e fa la vittima in un video sui social. “Sono rinviato a giudizio – esordisce lo scrittore – per avere esercitato il diritto di critica nei confronti di Giorgia Meloni“. Ricordiamo che Saviano ha esercitato tale diritto insultando, cioè chiamando “bastarda” la leader di Fratelli d’Italia.
E non si mostra affatto pentito: “Il mio giudizio su Giorgia Meloni lo rivendico e continuerò a portarlo avanti”. Saviano torna ad accusare Giorgia Meloni di avere detto che bisognava affondare la nave Sea Watch che aveva soccorso in mare gli immigrati. Una fake news che in più occasioni Meloni ha smentito. Come del resto dimostra il video in cui la leader di FdI affronta il tema nell’estate del 2019.
Ma per Saviano Meloni è una “persona che ha continuato a mentire, manipolando dati, diffondendo paure, parlando di invasione”. Per concludere che trova “ignobile e vergognoso” dover discutere dei salvataggi in mare mentre, bontà sua, si può aprire un dibattito sulla gestione dell’immigrazione.
“Non vi mollo”, dice Saviano rivolto al “mondo intorno alla Meloni”. La querela è “un trucco per intimidirmi”. “Continuerò a fare luce sulla propaganda razzista” che serve per fare “abbaiare la canea degli elettori delusi” (e così anche gli elettori di FdI sono insultati come “cani”). “Non molliamo”, promette Saviano all’acme del suo delirio di esaltazione, paragonandosi ai fratelli Rosselli perseguitati dal fascismo. “Da loro prendo l’espressione non mollare. Noi ci siamo – conclude rivolto ai sovranisti – vi osserviamo, vi raccontiamo, non vi permetteremo ancora a lungo la menzogna”.
Oggi sono stato rinviato a giudizio – querelato da Giorgia Meloni – per aver esercitato il diritto di critica, il dovere di chi liberamente pensa.#Meloni querela per intimidire, per ridurre al silenzio, ma io non mollo! pic.twitter.com/rfLCOwovx4
— Roberto Saviano (@robertosaviano) November 5, 2021