«Sì a terzo mandato e a 2×1000»: Travaglio appoggia i saldi di fine Cinquestelle di “Giuseppi”

30 Nov 2021 9:55 - di Marzio Dalla Casta
Travaglio

Scrivevamo ieri, a proposito della consultazione grillina online sull’accesso ai fondi del 2×1000, che alla fine anche Marco Travaglio avrebbe spacciato la cacca per cioccolato. E così è stato. Leggerne, per credere, l’odierno editoriale Crescete e finanziatevi»), che a dispetto del titolo vagamente evangelico contiene una raffica di supercazzole finalizzate appunto a dimostrare che quel per gli altri ieri era merda è oggi per i 5Stelle ottimo  gianduia. Il perché è semplice: prima i 5Stelle e Travaglio (loro vero e occulto leader) erano all’opposizione e ora sono al governo. Prima potevano sparare impunemente cazzate, mentre oggi son costretti a far seguire alle parole i fatti. E quando ci riescono – è il caso del Reddito di cittadinanza – solo guai per tutti.

Travaglio sempre più leader occulto del M5S

Se così non fosse, Luigi Di Maio non avrebbe scritto un’autobiografia che in realtà è un compendio del propri abbagli. Tanto è vero che passa il suo tempo a chiedere scusa a tutti, in Italia e all’estero (l’ultima volta, domenica scorsa, a Macron). Ben altro stile sfoggia Travaglio, il cui autodafé si ammanta di adeguamento rivoluzionario alla realtà. Vale per lo sdoganamento del 2×1000 e anche del terzo mandato, presentati come necessità dettata dal contesto. «Se un eletto 5S – scrive infatti il leader occulto – non può aspirare al terzo mandato, deve restituire parte dello stipendio e non può accedere a fondi pubblici, è più facile per gli altri partiti comprarselo promettendogli terzo mandato, stipendio e fondi pubblici». Quando si dice l’intuito…

Il Direttore si rimangia tutto quel che ha sostenuto

Intendiamoci, Travaglio non ha dovuto aspettare la soglia dei sessanta per realizzare che la lotta politica non è proprio un pranzo di gala. Ma il suo finto candore gli va rinfacciato perché in questi anni non ha mai mancato di rampognare quei grillini che recalcitravano di fronte a regole tanto illogiche. Anche se più per convenienza che per convinzione. Sicuro: meglio fare il segretario dell’opinione dominante che sfidare l’impetuoso vento anti-Casta. Non a caso tenta di farlo ora che la bufera è in via di attenuazione. Ma il suo è solo tartufismo a futura memoria, un mettersi al riparo per quando si riderà delle ubbie pentastellate. È rassegnata presa d’atto di un plateale fallimento, travestita da propositi di riscossa. Già, Travaglio sa fin troppo bene che del titolo del suo editoriale solo il «finanziatevi» ha qualche possibilità di riuscita. Quanto al «crescete», sa ancora meglio che è destinato a restare lettera morta.

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