Sos immigrazione: il decreto flussi della Lamorgese spalanca le porte a 80mila stranieri
Sul terreno minato dell’immigrazione gli equilibri della maggioranza sono sempre più precari. Nelle prossime settimane il governo dovrebbe chiudere il nuovo decreto-flussi. L’orientamento di Palazzo Chigi e della ministra Lamorgese è l’allargamento delle maglie degli ingressi per il 2022. Finendo quasi per triplicare le entrate previste per il 2021. Una direzione che preoccupa la Lega, già pronta dare battaglia. A fronte del record di sbarchi clandestini registrato dall’inizio dell’anno.
Immigrazione, arriva il nuovo decreto-flussi
Il primo criterio “va incontro” alla richiesta di lavoro che arriva dal settore dell’agricoltura. Del turismo e del manifatturiero. Settori per il quali è già stata fatta una sanatoria fallimentare. “Vogliamo vedere molto bene il testo”. Mette le mani avanti Nicola Molteni, sottosegretario leghista all’Interno. «Abbiamo tre milioni di cittadini che percepiscono il reddito di cittadinanza. Che ci costa nove miliardi solo quest’ anno. Prima di far entrare nuovi immigrati vogliamo vedere funzionare le politiche sul lavoro. Perché è lì che dobbiamo cercare la manodopera che manca».
Verranno triplicato gli ingressi: da 30.850 a 80mila
In vista delle assunzioni e dei fondi stanziati dal Pnrr, secondo quanto anticipa il Messaggero, il nuovo decreto allarga le possibilità occupazionali. Legate alle quote di ingresso da dedicare ai cittadini stranieri. A immigrati comunitari ed extracomunitari. Si passerà, quindi, dai 30.850 previsti nello scorso anno a circa 80.000. Un numero quasi triplicato che aprirà le porte del lavoro in Italia a chi ne farà richiesta.
Annullato il tetto di ingressi previsto da Salvini
Il nuovo decreto- flussi, infatti, permette l’ingresso regolare si cittadini stranieri per motivi di lavoro subordinato. Lavoro autonomo. E lavoro stagionale a cui segue richiesta di permesso di soggiorno. L’ampliamento delle cifre è stato possibile annullando di fatto Decreti sicurezza varati con Salvini al Viminale. Che prevedevano un Documento programmatico triennale. E imponevano un tetto, eliminato dalla ministra Lamorgese.
Tutti i settori previsti dalle quote di ingresso
Saranno ammessi in Italia per motivi di lavoro stranieri nei settori dell’autotrasporto merci per conto terzi. Dell’edilizia e del turistico-alberghiero. Ma anche dell’agroalimentare e del manifatturiero. La cooperazione dovrebbe riguardare paesi come l’Albania, l’Algeria, il Bangladesh, la Costa D’Avorio. L’Egitto, El Salvador, la Bosnia-Herzegovina, la Corea, la Tunisia e moltissimi altri ancora. Di recente è stato introdotto anche il Guatemala.
Le critiche della Lega: vanno espulsi gli irregolari
«Non abbiamo ancora visto il testo, ma i numeri non ci convincono”, protesta Molteni. “È indubbio che se si fanno entrare migranti regolari bisogna espellere gli irregolari. Questo non sta avvenendo se si pensa solo ai 63mila immigrati sbarcati sinora. Un record!»
La conferma della navigazione del governo arriva dal ministro Andrea Orlando. “Sul decreto flussi non è stato possibile procedere nella maniera auspicata per il 2021”, ha detto pochi giorni fa. “Ma stiamo lavorando come governo per verificare la possibilità di ottenerlo in tempo per il 2022- Perché sappiamo quanto sia importante questo tema per dare un quadro di certezze alle imprese”.