Sospesa l’infermiera No Green pass che aveva sfilato con il vestito da deportata. Rischia il licenziamento
E’ stata sospesa perché sprovvista del certificato vaccinale previsto per gli operatori sanitari l’infermiera dell’Aou di Novara tra i protagonisti della manifestazione No Green pass di sabato scorso quando sono sfilati in corteo manifestanti travestiti da deportati nei lager. A confermarlo all’Adnkronos Gianfranco Zulian, dg dell’azienda ospedaliera universitaria.
L’infermiera No Vax rischia il licenziamento
Zulian ha, inoltre, fatto sapere e’ stato attivato l’iter per valutare un eventuale provvedimento disciplinare s si sta anche valutando la possibilità di rivolgersi alla giustizia amministrativa per danno d’immagine nei confronti dell’azienda ospedaliera universitaria. Secondo alcune fonti, l’infermiera potrebbe rischiare il licenziamento oltre che dover risarcire il danno che l’Asl ritiene di aver subito dalla pubblicazione delle foto della manifestazione No Vax.
Ricciardi: “Covid, va meglio ma la guardia non va abbassata”
Discreta anche se non ottimale”. Questa la situazione del quadro pandemico italiano secondo Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute Roberto Speranza, il quale in un’intervista al ‘Corriere della Sera‘ spiega che l’allarme lanciato da alcune Regioni, come Veneto e Alto Adige, dipende da “un numero molto rilevante di non vaccinati” che “mantengono alta la circolazione del virus. Non hanno capito quanto rischiano. La variante Delta – spiega il professore di Igiene all’università cattolica Fondazione Gemelli – ha cambiato radicalmente la dinamica dell’epidemia perché ha incrementato la contagiosità e reso necessario oltre alla vaccinazione, l’adozione di misure ulteriori come il passaporto verde che infatti molti altri Paesi stanno reintroducendo, e ne discute anche la Gran Bretagna”.
“La Danimarca – porta ad esempio Ricciardi – dopo aver raggiunto una percentuale di vaccinati più alta della nostra e aver tolto le misure restrittive, sta assistendo alla risalita dei casi tanto che verrà ripristinato l’obbligo di mascherine al chiuso. Con questa variante il gioco è cambiato. Non ci si può accontentare di contenere, bisogna andare oltre. C’è poi Israele: ha vaccinato in modo estensivo la popolazione con la terza dose, ha adottato il green pass e ha iniziato a pianificare la campagna di immunizzazione dei bambini. È la via da seguire, sarà il primo Paese a venirne fuori”.