Speranza: «Cure anche ai non vaccinati. La Costituzione è chiara». E boccia il modello Austria
«Se una persona sta male, va curata. Non conta se uno è ricco, il colore della pelle, dove è nato. Non conta nemmeno se è vaccinato». Il ministro della Salute, Roberto Speranza, esclude categoricamente la possibilità di cure a pagamento per i cittadini non vaccinati contro il Covid. «Chi non si vaccina non aiuta se stesso, gli altri e il Paese: non c’è alcun dubbio. Io ho una posizione molto netta ma al tempo stesso penso che la nostra Costituzione ci dia un messaggio non negoziabile, non può essere messo in discussione. Il nostro è un sistema universalista: se una persona sta male, si cura», dice Speranza a Che tempo che fa, su Raitre.
Speranza: «L’Italia deve difendere il suo impianto universalista»
«Avrei tanto motivi di arrabbiatura, ma penso che la nostra Costituzione venga prima: se una persona sta male, va curata», ribadisce.
Speranza poi boccia anche l’ipotesi di lockdown mirati solo ai non vaccinati. «Anche in Italia c’è una crescita del contagio che deve portarci ad alzare il livello di attenzione. In questo momento manteniamo le regole esistenti». Ad oggi, dice il ministro, non è prevista l’adozione di nuove misure davanti all’aumento dei contagi. Non c’è dubbio che dobbiamo monitorare il quadro epidemiologico. Il paragone con altri paesi come l’Austria», che vara il lockdown per i non vaccinati, «non può tenere: l’Austria ha 9 milioni di abitanti e ha 13mila casi, l’Italia ha 60 milioni di abitanti e ha avuto 8.500 casi. C’è una differenza marcata: noi dobbiamo continuare a verificare l’evoluzione della curva, come abbiamo fatto in questi mesi adeguiamo le misure alla curva epidemiologica. Abbiamo bisogno che tutte le persone vaccinate vadano a farsi il richiamo dopo sei mesi per alzare il livello di protezione».