Strage di Bologna, rinviato di un anno e mezzo il processo a Cavallini: difensori sgomenti
Strage di Bologna: riceviamo da Massimiliano Mazzanti e pubblichiamo
Il processo di appello a Gilberto Cavallini per la strage di Bologna, condannato in primo grado all’ergastolo con una sentenza che ha suscitato molte perplessità sulla stampa e nella politica nazionali, è stato oggi incredibilmente rinviato di oltre un anno e mezzo. L’ultima pagina giudiziaria di questa infinita storia processuale non si aprirà, dunque, il prossimo gennaio come previsto, ma nella primavera del 2023. Sgomenti i difensori dell’imputato, i quali temono che questo rinvio nasconda la volontà di accorpare all’appello di Cavallini l’eventuale processo di appello di Paolo Bellini, con una forzatura giuridica di non poco conto.
Strage di Bologna, i difensori di Cavallini: “Inaccettabile”
Infatti, nel caso si verificasse ciò che per ora solo si teme, seppur motivatamente, i difensori dell’ex-appartenente ai Nar si troverebbero ad affrontare un processo in cui confluirebbero attività d’indagine e dibattimentali; in merito alle quali non hanno potuto partecipare ed esercitare i diritti specifici di un collegio di difesa. Secondo l’avvocato Alessandro Pellegrini, questa decisione – sulla quale è già pronto a dare battaglia – è incredibile e inaccettabile. Dal momento che il processo per la Strage di Bologna, che già dura da oltre quarant’anni, rischia di essere vanificato dallo scorrere del tempo e dall’impossibilità di ricostruire con oggettività e senza pregiudizi la realtà dei fatti per come effettivamente si svolsero.