Tenta di sventare una rapina: carabiniere eroe ferito. Meloni: ora paghino. Il video drammatico
Un esempio virtuoso di coraggio e dedizione. Un gesto eroico, il suo che poteva costargli la vita. Per fortuna, il carabiniere ferito, il brigadiere Sabbatino, accoltellato mentre – pur essendo fuori servizio – ha tentato di impedire una rapina alla farmacia di corso Vercelli a Torino, è fuori pericolo. Il militare 53enne – che i due rapinatori hanno colpito gravemente per sfuggire al tentativo del brigadiere di disarmarli mentre erano in azione – ha dovuto affrontare 4 ore di intervento chirurgico. Che i medici dell’Ospedale San Giovanni Bosco hanno eseguito nella notte. L’operazione sul militare, che ha riportato lesioni al fegato e ai polmoni, è riuscita. E Sabbatino, che i medici hanno poi trasferito in Rianimazione, è comunque fuori pericolo. Secondo una prima ricostruzione degli investigatori sarebbe stato proprio il 16enne, che si è costituito nella notte. E che attualmente si trova in stato di fermo, ad accoltellare il coraggioso carabiniere.
Torino, carabiniere ferito nel tentativo di sventare una rapina in farmacia
E per ben tre volte: due fendenti lo hanno colpito al torace; e uno alla gamba. Secondo una prima ricostruzione, il militare, sorpresi i due rapinatori con il volto travisato, gli avrebbe prima lanciato contro alcuni prodotti d’esposizione. Poi, avrebbe tentato di disarmare quello armato con una pistola scacciacani. Ma nella colluttazione sarebbe stato accoltellato da uno di loro – i riscontri indicano il 16enne per l’appunto – in più parti del corpo. Dalla Casellati a Giorgia Meloni, arrivano già da ieri sera messaggi di solidarietà e incoraggiamento espressi dal mondo istituzionale.
I messaggi di plauso e solidarietà della Casellati e di Giorgia Meloni
Così, se la presidente del Senato Casellati in un tweet ha sottolineato: «Sono molto preoccupata per il carabiniere gravemente ferito a Torino nel tentativo di sventare una rapina. Fuori servizio non ha esitato a mettere a rischio la propria vita. Sono vicina alla famiglia e riconoscente all’Arma dei Carabinieri per il servizio a tutela dalla comunità». Giorgia Meloni in un post su Facebook ha commentato: «Ha tentato di sventare una rapina mentre era fuori servizio, ma è stato accoltellato dai rapinatori. L’Italia si stringe all’eroico carabiniere, ora ricoverato in gravi condizioni, e ai suoi familiari. Spero che i farabutti aggressori la paghino cara».
Il punto sulle indagini: i due giovani rapinatori si sono costituiti
E allora, proprio sul fronte investigativo, da Torino si apprende che dopo il 16enne, che i carabinieri hanno sottoposto a fermo nella notte scorsa. Dopo che nella tarda serata di ieri si era costituito in caserma. Anche anche il secondo giovane che ha partecipato alla rapina – un 18enne – si è presentato ai carabinieri della stazione Falchera. Nel frattempo, le condizioni del carabiniere ferito restano gravi, ma stabili. Il militare, raggiunto da diversi fendenti, tra cui al fegato e a un polmone, è stato operato nella notte per quattro ore. E ora è ricoverato in rianimazione.
Il messaggio di incoraggiamento di Giangrande, il carabiniere ferito nel 2013
Per lui, intanto, continuano a piovere giustamente messaggi di plauso e di solidarietà. Tra questi, spicca quello di Giuseppe Giangrande, il maresciallo dei carabinieri rimasto gravemente ferito in un attentato mentre era in servizio davanti a Palazzo Chigi il 28 aprile del 2013. Il quale, all’Adnkronos ha dichiarato: «L’intervento del collega a Torino di ieri sera a tutela di chi si trovava di fronte a due malviventi è la dimostrazione che noi siamo carabinieri sempre. Anche quando non indossiamo la divisa. Quando il nostro turno è finito. Il carabiniere è sempre per la gente, al fianco della gente». «Un carabiniere – sottolinea Giangrande nel suo commento alla drammatica vicenda – che ha rispettato il senso del dovere in un lavoro al servizio dei cittadini dove si è sempre esposti al rischio. Al collega e alla sua famiglia mando un abbraccio e un in bocca al lupo affinché torni presto a casa, tra l’affetto dei suoi cari».
Il comandante generale dell’Arma, Teo Luzi: «Dal carabiniere ferito coraggio e senso del dovere»
Il comandante generale dell’Arma, Teo Luzi. E tutti i Carabinieri, si stringono intorno al brigadiere capo Maurizio Sabbatino del Nucleo Operativo della compagnia di Torino Oltre Dora, ferito gravemente con quattro coltellate ieri sera, in un caloroso abbraccio. Augurandogli una pronta guarigione. Il suo coraggio e il suo senso del dovere – sottolinea Luzi – sono nel solco della rotta segnata da tutti i carabinieri quotidianamente impegnati nella dura battaglia per la tutela dei diritti. Dall’inizio dell’anno sono 1300 i militari dell’Arma che hanno subito resistenze e aggressioni. Un impegno assoluto nella consapevolezza di svolgere un servizio essenziale per garantire la sicurezza dei cittadini».
Dall’inizio dell’anno sono 1300 i militari dell’Arma che hanno subito resistenze e aggressioni
Sabbatino, si legge nella nota del comando generale, libero dal servizio e disarmato, non ha esitato a qualificarsi come carabiniere e a tentare di bloccare due giovani che, armati di pistole, successivamente risultate delle repliche, stavano rapinando una farmacia del capoluogo piemontese. «Il brigadiere capo Sabbatino – dice ancora Luzi – è stato più volte accoltellato al torace e a una gamba mentre faceva ciò che è abituato a fare ogni giorno del suo servizio: lavorare con generosità e dedizione. Oltre ogni sforzo. Per affermare la legalità».