Terrorismo, arrestata a Milano 19enne kosovara collegata all’attentatore di Vienna
Diciannovenne, kosovara, collegata a Fejzulai Kujtim, (nella foto) il 20enne attentatore di Vienna con doppia nazionalità austriaca e macedone e simpatizzante dello Stato Islamico che giusto un anno fa, il 2 novembre del 2020, uccise quattro persone nella capitale austriaca: eccolo l’identikit dell’ultima arrestata con l’accusa di associazione con finalità di terrorismo, a Milano dove viveva tranquillamente.
B.T., anche lei fervente sostenitrice dello Stato islamico e radicalizzata dall’età di 16 anni, si era di recente trasferita dal Kosovo a Milano dove abitava a casa del fratello, mantenendo, comunque, un contatto continuo con il marito 21enne e con la diaspora kosovara di matrice jihadista.
Dieci mesi fa, a gennaio, la diciannovenne arrestata oggi si era unita in matrimonio con il miliziano di origine kosovara legato proprio all’attentatore di Vienna, Fejzulai Kujtim attraverso una fitta rete di relazioni sociali.
L’arresto della diciannovenne kosovara è arrivato al termine di una lunga indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Milano certificata dal provvedimento cautelare in carcere emesso dal gip di quel Tribunale e notificato stamattina alla ragazza dalla polizia di Stato.
Le indagini dei poliziotti che hanno portato ad eseguire l’ordinanza di custodia in carcere per associazione con finalità di terrorismo nei confronti della 19enne di origine kosovara scaturiscono da acquisizioni di intelligence relative proprio al 21enne miliziano anche lui di origini kosovare – legato alla cerchia relazionale dell’attentatore di Vienna, Fejzulai Kujtim – che, a gennaio scorso in Germania ha sposato con rito islamico la diciannovenne kosovara arrestata oggi.
Fejzulai Kujtim, il 2 novembre scorso aveva aperto il fuoco con un fucile d’assalto nel centro storico di Vienna uccidendo 4 persone e ferendone altre 23.
L’attività investigativa sulla diciannovenne kosovara è stata diretta dal capo della Sezione Distrettuale Antiterrorismo della Procura di Milano Alberto Nobili e dal sostituto procuratore Leonardo Lesti e condotta dagli uomini della Digos di Milano e della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione con la collaborazione dell’European Counter Terrorism Centre di Europol.