Trasporti e farmaci, è già finita la luna di miele tra Draghi e gli industriali. Bonomi all’attacco

6 Nov 2021 13:57 - di Redazione

La delusione è forte. Questa volta Confindustria non ha apprezzato l’impronta del governo Draghi in materia di riforme. Carlo Bonomi non usa mezzi termini nel tirare le orecchie all’amico premier. Accolto come una star all’assemblea degli industriali a settembre.  E parla di uno scivolone doloroso a proposito dell’ultima versione del dl infrastrutture.

Dd infrastrutture, Bonomi: uno scivolone doloroso

“Speriamo venga rimediato al più presto, perché francamente di problemi già l’industria italiana ne ha tanti. Andarseli anche a cercare credo che non sia la strada giusta”. Così il numero uno degli industriali che ha nel mirino soprattutto la riforma dei trasporti.  “È veramente un qualche cosa che ci ha colpito una fulmine a ciel sereno. Speriamo venga rimediato al più breve tempo possibile“.

Modifiche sui trasporti, il no di Confindustria

Tra i punti maggiormente criticati dagli industriali le modifiche al Codice della strada sui trasporti eccezionali. Di cui si chiede la soppressione. Modifiche inaccettabili – sostengon0  – perché avranno impatti negativi su alcuni settori manifatturieri direttamente interessati (acciaio, grandi travi in calcestruzzo, blocchi di pietra).  Senza peraltro tutelare sicurezza e ambiente. Confindustria boccia senza appello la riduzione delle attuali configurazioni dei carichi per assi e per limiti di massa. Che sostanzialmente comporterebbe un aumento dei costi per le imprese interessate. “In un momento – si legge in una nota di Confindustria Toscana –  in cui l’incremento delle materie e dell’energia le sta già gravemente penalizzando. Con il rischio di vanificare gli sforzi per la ripresa. E di ipotecare ulteriormente il nostro sviluppo infrastrutturale».

Critiche sulla rimborsabilità dei farmaci

Zone grigie anche nel decreto concorrenza. Nel mirino il capitolo sulla rimborsabilità dei farmaci equivalenti. “Che è stato affrontato – incalza Bonomi –  con un approccio troppo ideologico. E produce poi schizofrenia”. Da una parte, infatti, abbiamo interventi in legge di bilancio che sostengono la ricerca di sviluppo. E dall’altra  – conclude il presidente di Confindustria – poi ammazziamo i risultati di questa ricerca”.

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