Trieste, corteo No Green Pass beffa le restrizioni: molti senza mascherina e in marcia fianco a fianco

6 Nov 2021 16:43 - di Lorenza Mariani
corteo Trieste

Alta tensione a Trieste. Il raggio d’azione che interessa il corteo no green pass iniziato questo pomeriggio, al quale erano attese circa 8.000 persone, è stato allestito alla bisogna dalla questura, che ha fatto sapere in una nota che, se non verranno rispettate le prescrizioni, non è escluso l’arresto. Una rete metallica delimita il campo. O meglio, sbarra l’accesso a Piazza dell’Unità, vietata alle manifestazioni. Ma i manifestanti non sembrano aver preso alla lettera il monito delle autorità che, nei giorni scorsi, hanno optato per il pungo duro. E infatti, mentre dal megafono gli organizzatori invitano a mettere la mascherina. Oltre che a rimanere distanziati secondo le prescrizioni della questura, non tutti indossano il dispositivo di protezione individuale. E, come se non bastasse, sono in molti quelli che marciano fianco a fianco

Trieste, corteo No Green Pass al via: in molti marciano senza mascherina e distanziamento

«No green pass, no apartheid» è lo striscione che apre il corteo dei circa cinquemila partecipanti che questo pomeriggio manifestavano a Trieste per chiedere lo stop al certificato verde. Come già visto nelle precedenti occasioni, a sfilare ci sono persone di tutti i generi: tante donne, anche anziane. Qualche bambino, e i diversi slogan sono intervallati dal “canto” del movimento: «La gente come noi non molla mai». Il copione si ripete, insomma, comprese quelle trasgressioni parziali che hanno indotto gli amministratori locali al giro di vite sulle iniziative di piazza. E così, mentre questura e moniti delle autorità piovono più copiosamente della pioggia che insiste su molte città del Belpaese, i manifestanti marciano. Anche senza mascherina. E “vicini, vicini”: in barba a distanziamento sociale e vincoli imposti dalle misure sanitarie anti-Covid.

Eppure una nota della questura intima: «Arresto se non si rispettano le regole»

Eppure, una nota diffusa ancora poco prima dell’avvio del corteo, ricordava: «Il corteo organizzato dal Coordinamento No green pass Trieste che si terrà oggi pomeriggio nel centro cittadino dovrà svolgersi in osservanza delle prescrizioni emesse dal Questore di Trieste, in attuazione delle determinazioni assunte in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica – si legge nel comunicato –. Il provvedimento, adottato ai sensi dell’art. 18 del TULPS, prevede che la manifestazione debba tenersi dalle 15.00 alle 18.00… Inoltre, in attuazione dell’ordinanza del sindaco di Trieste emessa in data odierna, agli organizzatori della manifestazione è stato prescritto di adottare le opportune misure finalizzate a garantire il rispetto del distanziamento interpersonale. E l’uso della mascherina dei partecipanti, attraverso la presenza di specifico personale addetto al controllo».

«I contravventori sono puniti con l’arresto fino a un anno e con l’ammenda da euro 206 a 413 €»

Controllo sull’osservanza delle disposizioni che, si evince dalle premesse messe nero su bianco, «nel caso in cui non siano rispettate tutte le prescrizioni dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, verranno valutate» relativamente alle «singole posizioni degli organizzatori e dei manifestanti in relazione alla previsione dell’art. 18 comma 5 del Tulps (“I contravventori al divieto o alla prescrizione dell’Autorità sono puniti con l’arresto fino a un anno. E con l’ammenda da euro 206 a euro 413. Non è punibile chi, prima dell’ingiunzione dell’Autorità o per obbedire ad essa, si ritira dalla riunione)». Tutto chiaro. Bisognerà solo capire, alla fine della marcia, quanto sia stato applicato e rispettato delle norme e delle limitazioni prescritte. E quanto meno…

 

 

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