Arrestato il superlatitante mafioso Gammino. Era nella lista dei più pericolosi. Evase da Rebibbia nel 2002
A Galapagar (Madrid), il personale della Dia e delle unità dell’Udyco della Polizia Nazionale spagnola, con il coordinamento della Procura Distrettuale di Palermo, ha tratto in arresto il latitante Gioacchino Gammino, nato a Desio (MB) nel 1960. Gammino si trova nell’elenco dei latitanti pericolosi del Ministero dell’Interno.
Appartiene alla famiglia degli Ingaglio
L’uomo risulta pregiudicato per associazione di tipo mafioso, omicidio ed associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti, ed è affiliato alla famiglia stiddara degli “Ingaglio” di Campobello di Licata (Ag), che, alleatasi con la stidda nissena, negli anni ’90 del secolo scorso aveva scatenato una lunga e sanguinosa guerra di mafia contro gli esponenti della storica consorteria mafiosa cosa nostra, facendo registrare circa 200 omicidi da ambo le parti.
Fu indagato da Falcone nel 1984
Gammino, arrestato per la prima volta nel ’84 nell’ambito del procedimento “Abbate +76” poi sfociato nel primo maxi processo a cosa Nostra a Palermo, venne indagato allora dal Giudice Istruttore Giovanni Falcone per una vicenda legata ad un traffico di droga. Nel ’95 venne colpito da un’ordinanza di arresto in carcere per associazione di tipo mafioso per l’omicidio aggravato di Giovanni Smiraglia e Salvatore Curto.
Già catturato in Spagna e poi evaso da Rebibbia
Successivamente si è reso latitante e veniva catturato a Barcellona (Spagna). L’11 febbraio 1999 veniva estradato in Italia presso la casa circondariale di Rebibbia dalla quale evase il 26.06.2002 mentre si giravano alcune scene di un film. All’interno dell’istituto penitenziario un detenuto si arrampicò su un muro urlando, agitandosi e rifiutandosi di scendere. Gammino approfittando dell’azione diversiva riuscì ad evadere confondendosi con il flusso dei visitatori che facevano visita ai parenti detenuti.
Alla cattura di Gammino si è giunti attraverso una complessa ed articolata attività investigativa svolta dal personale della Direzione Investigativa Antimafia di Roma e Palermo che è durata oltre 2 anni.
E’ il nipote di Diego Ingaglio promotore della confederazione di clan chiamata Stidda
Il latitante è nipote di Diego Ingaglio, ucciso nel 1991 a Naro (Ag), esponente di spicco già inserito in Cosa Nostra, poi “fuoriuscito” dall’organizzazione e resosi promotore di autonomi gruppi mafiosi, che, fra loro alleatisi, avevano dato luogo a quella confederazione di clan mafiosi denominata “Stidda”.
In capo a Gammino pendeva il mandato di arresto europeo, emesso il 29.05.2014, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento, diretta dal Procuratore Luigi Patronaggio.