Atreju, l’Italia riparte dall’agorà di Piazza Risorgimento: valori, tradizioni e il meglio del Made in Italy
Il senso della scelta di anticipare la kermesse si Atreju al periodo a ridosso del Natale si respira immediatamente appena messo piede nella romana Piazza Risorgimento, diventata in questi giorni polo d’attrazione della città. Un’oasi di festa che supplisce egregiamente alla mancanza dei mercatini di Natale che il Covid ha imposto di vietare. Gli stand in legno, gli addobbi di dicembre, le canzoni natalizie in sottofondo e il profumo delle essenze che provengono da bar e banchetti coi prodotti tipici del made in Italy, omaggiano il meglio della nostra produzione artigianale, culturale, ed enogastronomica. E fanno da scenografia a uno spettacolo urbano che quasi ci si è dimenticati: quello di una comunità cittadina che si ritrova in una piazza in cui respirare un clima di festa e un’atmosfera accogliente.
Atreju, nell’agorà di Piazza Risorgimento tra valori, tradizioni e il meglio del Made in Italy
Un crocevia, quello allestito con Atreju in Piazza Risorgimento, dove giovani. Anziani. Famiglie con bambini piccoli si ritrovano a tu per tu con il mondo dell’associazionismo solidale. Dell’artigianato tipico. Degli operatori culturali. Un mondo di lavoratori in disarmo che prova a risorgere dopo due anni di pandemia, lockdown, crisi. Un microcosmo, quello di Atreju, che omaggia i mille volti del Belpaese e che prova a rilanciarne bellezza e unicità. E che, contemporaneamente, offre spazi d’intrattenimento e di visibilità a categorie professionali messe in ginocchio dalle restrizioni nate sull’onda dell’emergenza sanitaria. Un punto da cui ripartire, Piazza Risorgimento, e in cui condividere valori fondanti e imprescindibili: il Natale. Le nostre tradizioni.
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Ad Atreju il mondo dell’associazionismo e quello degli artigiani del made in Italy
E allora, dallo stand dedicato all’intrattenimento ludico che restituisce nuova linfa vitale ai giochi del passato, senza trascurare incursioni nell’intrattenimento tipico dell’universo tecnologico moderno che spazia dal fantasy alla fantascienza. Passando per il banco dei classici della letteratura, in cui l’intramontabile saga di Tolkien la fa da padrona, declinata anche al merchandising giovanile. Fino alle vetrine che, dai prodotti tipici calabresi alle ciambelline al vino laziali. Senza trascurare il meglio dei mastri artigiani del presepe napoletano, arrivati addirittura da San Gregorio Armeno con i loro pezzi in mostra per la capitale. E in mezzo ad associazioni dedicate all’intrattenimento degli anziani. E altre rivolte al mondo dell’infanzia, ad Atreju rivive la famiglia e riparte la casa madre Italia. Quella a cui lo spazio dedicato al dibattito sui grandi temi d’attualità politica e sociale, guarda con rispetto e attenzione.
Il dibattito dedicato alle sfide dell’emergenza climatica e della transizione energetica
Per esempio oggi si è discusso di transizione ecologica e emergenze ambientali. Grazie al dibattito “Doppia sfida. L’emergenza climatica e la transizione energetica che serve all’Italia”. Introdotto da Nicola Procaccini (responsabile nazionale Ambiente FdI) e moderato da Luigi Contu (direttore Ansa). E a cui hanno partecipato il ministro Roberto Cingolani, Fabio Rampelli (deputato FdI, vicepresidente Camera dei deputati), Claudio Descalzi (amministratore delegato Eni), Federico Rampini (editorialista Corriere della Sera). Perché quella di Atreju è un’officina a cielo aperto. Una fabbrica di idee e progetti che riparte dalla comunità Italia: fatta di intellettuali, esponenti politici ospiti internazionali. E dal made in Italy valorizzato dalle sue maestranze. Un universo eterogeneo che trova in Atreju, e nella Piazza Risorgimento allestita per l’occasione, il suo punto di ripartenza.