Confindustria smonta i numeri del governo e rilancia: più sgravi fiscali in busta paga
Confindustria fa sul serio. Dopo l’intervista al Messaggero di Carlo Bonomi che di fatto scarica il governo, arrivano le controproposte degli industriali in materia di sgravi fiscali. Che fanno le pulci alla politica di Palazzo Chigi sulle tasse. E ritoccano le cifre, innalzando gli sgravi per le fasce di lavoratori che vanno dai 19mila ai 35mila di reddito.
Le proposte di Confindustria che smontano i numeri del governo
Le simulazioni elaborate dal Centro studi di viale dell’Astronomia sono contenute in una lettera che smonta l’impianto del governo per il taglio delle tasse, anticipata in esclusiva dall’Huffingtonpost. Missiva che Bonomi ha inviato ai presidenti delle associazioni confederate in occasione delle feste natalizie. Insieme al bilancio di fine anno, compare una tabella elaborata da Confindustria che innalza i benefici in busta paga per le fasce meno abbienti. Da 302 euro, previsti dal governo, a 515 euro per i lavoratori con un reddito lordo di 24mila euro. Per chi ha un reddito di 28mila euro, invece, il risparmio sarebbe di 601 euro. Superiore di ben 371 euro rispetto all’importo inserito nella legge di bilancio. La fascia dei 35mila euro, a sua volta, otterrebbe un risparmio fiscale di 751 euro contro i 385 euro attuali.
La lettera di Bonomi ai presidenti delle associazioni
Numeri che il presidente di Confindustria Bonomi mette nero su bianco per bocciare “il paradosso incredibile” delle scelte fatte sulle tasse. E per illustrare la percorribilità della controproposta degli industriali. Che risulta “la più conveniente”, scrive. Rendendo i lavoratori più occupabili e migliorando la competitività delle imprese”. Il titolo parla chiaro. “Le buste paga sarebbero state molto più corpose per i lavoratori con redditi medio-bassi, fino a 35mila euro”. L’impianto di Confindustria prevede, appunto, benefici fiscali maggiori di quelli previsti dal governo Draghi, per tutte le fasce che vanno da 19mila a 35mila euro di reddito. Lo schema di viale dell’Astronomia è vincolato alla proposta degli industriali di utilizzare gli 8,5 miliardi disponibili per tagliare il cuneo contributivo. E non i 7 miliardi usati dall’esecutivo per rimodulare le aliquote Irpef e ridisegnare le detrazioni.