Coronavirus, la previsione di Pfizer sul virus: «La pandemia durerà fino al 2024»
Potrà essere il 2024 l’anno della svolta, l’anno in cui cominceremmo a parlare del coronavirus come di un orrendo ricordo? A sentire la Pfizer, sembrerebbe di sì. Secondo l’azienda farmaceutica produttrice dell’omonimo vaccino la pandemia da Covid andrà avanti ancora per tre anni. A dichiararlo, in una videoconferenza, il direttore scientifico Mikael Dolsten. Allo stesso tempo Dolsten ha spiegato che i dati in loro possesso dimostrano come il vaccino contro il Covid-19 sviluppato insieme a BioNTech funzioni meglio con tre dosi. L’azienda farmaceutica, ha aggiunto, sta anche sperimentando un vaccino più leggero per i bambini tra i due e i quattro anni.
Così il direttore scientifico di Pfizer
Non è una bella notizia, se si pensa agli effetti terrificanti che la pandemia ha scatenato e scatena sull’economia, sul lavoro, sulla scuola e sulla tenuta stessa del nostro tessuto sociale. È altrettanto vero, tuttavia, che schiude anche una speranza di normalità rispetto ad altre previsioni secondo le quali con la pandemia saremmo praticamente a convivere a lungo, se non per sempre. Ovviamente, le parole del direttore scientifico di Pfizer, quantunque autorevoli e pesate (immaginiamo), non vanno prese per oro colato. Certo, esprimono una previsione scientifica basata su calcoli derivati da modelli matematici. Ma fra questi modelli e la data del 2024 ci sono tantissime variabili che potrebbero fare la differenza sia avvicinando sia allontanando la fine della pandemia.
Il nodo delle cure
La previsione della Pfizer è però importante. Per i governi e ancor di più per l’Oms, che hanno un dato temporale di riferimento – i tre anni, appunto – rispetto al quale calibrare le proprie scelte, e non solo in termini di politiche sanitarie. Nessuno, insomma, potrà dire di essere stato colto di sorpresa dalla resistenza del virus. Ma il discorso riguarda soprattutto le aziende farmaceutiche, a partire da Pfizer. Tre anni (almeno) di pandemia sono un tempo congruo per orientare la ricerca su strumenti alternativi al vaccino. Una delle maggiori critiche che arriva dalla galassia no-vax riguarda le cure, che a loro dire ci sarebbero ma che nessuno propone per preferire i vaccini. Una scelta chiara su questo non guasterebbe.