Da Ricciardi, fosche previsioni: «Il picco è ancora lontano, a gennaio rischiamo 100.000 casi al giorno»

24 Dic 2021 12:40 - di Redazione
Ricciardi

«Prevedo che a gennaio avremo un rialzo forte dei casi di Covid, il picco è lontano e dobbiamo ancora resistere». Walter Ricciardi, consulente del ministro della Salute Roberto Speranza e docente di Igiene all’Università Cattolica, lascia pochi margini a visioni ottimistiche o almeno speranzose. E ospite questa mattina a Sky Tg24, mette in guardia su possibili scenari imminenti, dichiarando: «Nel nostro Paese è prevedibile un numero di casi simile a quello visto negli altri Paesi d’Europa».

Ricciardi, «a gennaio avremo un rialzo forte dei contagi. Il picco è lontano, dobbiamo resistere»

Anche perché, prosegue l’esperto, «con le varianti Delta e in particolare Omicron, che la sorpassa anche di 4-5 volte, la vaccinazione, anche quella con due dosi è fondamentale perché evita di finire in ospedale e di morire. Ma non è sufficiente – spiega –. Per cui ci saranno due pandemie, una dei non vaccinati, che avranno conseguenze gravi. E una dei vaccinati, che potranno infettarsi, con quegli inconvenienti di dover stare a casa, fare tamponi e isolarsi». «Le vaccinazioni restano quindi fondamentali – sottolinea Ricciardi –. Ma in questa fase ci vuole anche il comportamento: e le misure del governo servono a farci adottare comportamenti sani».

Dobbiamo evitare a tutti i costi di arrivare al punto in cui si trova il Regno Unito

«Ci sono state due varianti, Delta e Omicron, che hanno una capacità riproduttiva, soprattutto Omicron, enorme». La nuova variante, però, «ha un’alta contagiosità, anche se è meno letale». E, in questo momento, conferma Ricciardi, con la terza dose di vaccino «siamo al sicuro». Al tempo stesso però, ribadisce il consulente del ministro Speranza, «dobbiamo evitare che i contagi arrivino, come successo nel Regno Unito, a 100-120mila al giorno», avverte.

E sul tema dell’obbligo di vaccino per gli Statali, Ricciardi…

«Certamente ci sono alcune categorie, quelle a contatto con il pubblico, che con Omicron diventano vettori, se non vaccinati. Di fatto tutte le operazioni a contatto con il pubblico dovranno prevedere, prima o poi, l’obbligo vaccinale», conclude Ricciardi, riferendosi neanche troppo velatamente al rinvio sull’obbligo di immunizzazione dei dipendenti statali. Un tema su cui il governo ha appena rinviato la decisione ultima.

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