David Rossi, Rizzetto (FdI): “C’è un testimone, un giornalista che ascolteremo in Commissione”
C’è un testimone, un giornalista freelance di circa 60 anni, le cui dichiarazioni agli inquirenti non sono mai state verbalizzate per il caso David Rossi, l’ex-capo della Comunicazione di Mps morto il 6 marzo del 2013 precipitando da una finestra della sede dell’Istituto di credito di Siena. E ora la Commissione parlamentare d’inchiesta intende ascoltarlo.
La rivelazione del parlamentare di Fratelli d’Italia, Walter Rizzetto, arriva come una bomba nel corso della conferenza stampa organizzata alla Camera dei Deputati, proprio dal deputato di FdI, sul giallo della morte di David Rossi.
“Abbiamo cercato, trovato e parlato con una persona, la cui testimonianza è ritenuta molto affidabile, che colloca David Rossi in via Vallerozzi, il giorno della morte tra le 15.30 e le 16 – denuncia il deputato di Fdi.(nella foto, a destra, nel corso della conferenza stampa, assieme alla moglie di David Rossi, Antonella Tognazzi e alla figlia della donna, Carolina Orlandi). – Rossi cammina con un cappuccio, piove, è nel vicolo e sovrappensiero si scontra con questa persona. Ma la cosa importante e grave è che questa persona, da buon cittadino, ha rilasciato una dichiarazione spontanea agli inquirenti dove dice che Rossi stava parlando. Gli inquirenti non hanno verbalizzato una deposizione spontanea di un cittadino che aveva fatto dichiarazioni spontanee”, accusa ora Rizzetto. Sarebbe, in effetti, una circostanza gravissima.
“Questa persona, che verrà chiamata per una testimonianza in Commissione, – annuncia il parlamentare di Fratelli d’Italia – mi ha riferito che gli è stato detto di non preoccuparsi, che Rossi in quel giorno era molto provato e probabilmente stava parlando da solo perché non usava gli auricolari“, continua Rizzetto. Ma, secondo i familiari, che lo hanno precisato nel corso della conferenza stampa alla Camera, invece David Rossi utilizzava sempre gli auricolari. E, dunque, non stava affatto parlando da solo. Il testimone che ha incrociato Rossi quel giorno peraltro lo conosceva, sapeva chi fosse.
“È qualcosa di assolutamente grave – dice l’avvocato Carmelo Miceli, legale della moglie di David Rossi – la “notizia dell’esistenza di un possibile teste in grado di ricostruire gli attimi che hanno preceduto la morte di David, il suo atteggiamento, in grado di indicare se stesse parlando al telefono con qualcuno” e che “la polizia giudiziaria decide di non procedere alla verbalizzazione di questo teste“.
“Era doveroso – ricorda il legale della moglie di David Rossi e della figlia Carolina Orlandi – in un contesto di istigazione al suicidio, verbalizzare chi spontaneamente aveva avvertito la necessità di recarsi innanzitutto all’autorità giudiziaria per riferire qualcosa”.
Che queste dichiarazioni spontanee “non siano agli atti è di una gravità inaudita“, ha concluso Miceli chiedendo che “chiunque sa qualcosa ci contatti nella maniera più riservata. Chiunque abbia immagini, anche solo all’apparenza non rilevanti, ci contatti”.
“Giornalisti e trasmissioni di inchiesta hanno tenuta viva l’attenzione su un caso che ancora oggi ha molte, molte ombre. La Commissione di inchiesta, e per anni ho portato avanti la proposta di istituirla, oggi fa un lavoro molto importante e sta emergendo qualcosa in più rispetto a quanto sapevamo”, sottolinea Rizzetto, componente della Commissione di inchiesta sulla morte di David Rossi.
“Forse l’audizione più incisiva è stata quella del colonnello Aglieco: da lì il caso fortunatamente è ritornato alle cronache – ha ricordato l’esponente di Fratelli d’Italia. – E’ stata audizione molto lunga e approfondita, che inizia a riscrivere un’altra storia: fino ad oggi non sapevamo alcune cose, prove e scene che di fatto sono state inquinate“.
“La volontà è continuare il lavoro della Commissione in modo approfondito e martedì saremo a Siena“, ha anticipato Rizzetto ricordando che la delegazione della Commissione e i carabinieri raccoglieranno elementi nell’ambito delle perizie affidate agli esperti.
“Non sappiamo come è morto Rossi – ha osservato – la Commissione non è un magistrato e vuole fare luce, ciò che sappiamo è che ci sono stati parecchi deficit“.
“Chiediamo verità e giustizia, che in un Paese sano sarebbero dovute arrivare da sole. Invece chiediamo che ci venga detto che cosa è successo quella sera”, dice Carolina Orlandi, figlia di Antonella Tognazzi, moglie di David Rossi, nel corso della conferenza stampa alla Camera organizzata dal deputato di FdI Walter Rizzetto alla quale la donna partecipa insieme alla madre.
“Finora siamo andate avanti con il sostegno delle persone, dell’avvocato, dei giornalisti e ora anche di una Commissione di inchiesta che ha il nostro stesso obiettivo della verità“, ha continuato. “Per tanti anni ci hanno dato delle visionarie, delle complottiste e oggi sappiamo che le nostre non erano visioni”, ha concluso.
“Invito il pm Nastasi a dire la sua”, lancia un appello Antonella Tognazzi, moglie di David Rossi, facendo riferimento alle rivelazioni fatte dall’ex-comandante provinciale dei carabinieri di Siena colonnello Pasquale Aglieco sulle modalità del sopralluogo dei pm.
Tognazzi afferma di aver sentito dai media che “il pm Nastasi ha negato quanto dichiarato da Aglieco. Mi domando: in quella stanza è acclarato che ci fossero tre persone, tre magistrati e, a detta di Aglieco, anche lui presente. Le stesse immagini dimostrano che in quella stanza in quelle ore è stato fatto quello che abbiamo visto, i magistrati sono stati nella stanza tre ore prima che arrivasse la scientifica“, continua Tognazzi.
Riguardo alle parole del colonnello Aglieco che in alcuni passaggi ha tirato in ballo il pm Nastasi, la moglie di David Rossi conclude: “Se Nastasi nega di essere stato lui dica chi è stato, le persone sono quelle nella stanza e in quella stanza nessun altro aveva accesso“.