Francia, Marine Le Pen: «La prima legge all’Eliseo? Via gli stranieri che non lavorano»
Una legge per garantire il primato dei francesi nell’accesso al welfare, l’espulsione degli stranieri che sono senza lavoro per più di un anno e una riforma costituzionale che sancisca la precedenza delle leggi francesi sull’Ue. Marine Le Pen ha illustrato ieri la legge “cittadinanza-identità-immigrazione”, che sarà la sua prima misura in caso di elezione all’Eliseo e che molti inquadrano nella cornice della concorrenza a destra con Eric Zemmour, il giornalista franco-algerino da questa settimana ufficialmente in corsa per la presidenza della Repubblica.
La stretta su assegni familiari e reddito di cittadinanza
La legge, che Marine Le Pen ha annunciato di voler sottoporre anche a referendum, ha come primo obiettivo quello di spostare le misure sociali a favore delle famiglie e dei lavoratori francesi, rispetto agli stranieri. Fossero anche cittadini europei. In particolare, il provvedimento, del quale ha dato conto La Stampa di oggi, prevede che le prestazioni sociali per le famiglie, assegni familiari compresi, «saranno riservate alle coppie, nelle quali almeno una persona sia francese». Per quanto riguarda l’Rsa, l’equivalente del nostro reddito di cittadinanza, poi, gli stranieri potranno riceverlo solo dimostrando di aver lavorato per cinque interi anni in Francia.
Marine Le Pen: «Via gli stranieri senza lavoro da un anno»
«Espelleremo quelli che non lavorano da almeno un anno e non possano dimostrare di avere le risorse per sopravvivere», ha chiarito Le Pen, riferendosi anche agli immigrati regolari e ai cittadini europei. Secondo la leader del Rassemblement National, in questo modo la Francia risparmierà oltre 16 miliardi l’anno. Quanto al rischio che Bruxelles possa avere da ridire, Le Pen ha chiarito che «non ci saranno problemi con l’Ue, perché il referendum prevede una riforma costituzionale e l’integrazione di una parte delle misure alla nostra Costituzione, che ha il primato sulle norme di Bruxelles».
La concorrenza a destra di Zemmour
Benché i temi dell’immigrazione e del primato francese siano da sempre cavalli di battaglia della leader del Rassemblement, l’attenzione posta su questo tema non si capisce fino in fondo se non inquadrandola nella sfida elettorale con Zemmour. Dopo una prima fase iniziale nella quale sembrava che il giornalista potesse danneggiarla, oggi e già da qualche settimana, Le Pen si dice convinta, invece, che la sua presenza possa «giocare a mio favore». «Grazie a Zemmour i francesi stanno capendo che le mie posizioni sono ragionevoli, anche se ferme», ha detto Marine un paio di settimane fa. Concetto ribadito anche in queste ore, sottolineando che «lui è entrato in campagna elettorale sul tema dell’immigrazione, ma non fa proposte e non ho trovato elementi nuovi, a parte le sue provocazioni e gli oltraggi».