“Gli israeliani hanno neutralizzato un drone che minacciava il Papa”. Lo scoop del Jerusalem Post
Gli esperti israeliani di droni hanno neutralizzato un drone pericoloso che il 15 settembre poteva costituire una minaccia per Papa Francesco durante la messa 60.000 fedeli in Slovacchia. A riportare la notizia il Jerusalem Post. Il quotidiano ha precisato che solo oggi è stato permesso alla società che ha gestito e risolto la delicata emergenza, chiamata D Fend, di renderla nota al pubblico.
Ecco come gli esperti israeliani hanno salvato il Papa
La società ha spiegato di aver collaborato con il ministero dell’Interno slovacco per difendere il viaggio del Papa dalla minaccia dei droni durante il viaggio tra il 12 e il 15 settembre, culminato con la messa alla quale hanno partecipato anche 90 vescovi e 500 preti. Gli esperti isreliani erano stati contattati dal ministero degli interni slovacco per proteggere il Papa, il suo seguito e i partecipanti dalla minaccia di droni pericolosi durante i numerosi eventi in Slovacchia, culminati con la messa all’aperto a Šaštín, sede del Santuario Mariano Nazionale.
Gli attentati con i droni killer
Come riferisce il Jerusalem Post, “i droni rappresentano una minaccia crescente per la sicurezza nazionale in tutto il mondo, per le infrastrutture critiche, i civili e ora per i leader internazionali”. Gli esperti di Tel Aviv hanno menzionato i recenti tentativi di assassinare il primo ministro iracheno Mustafa al-Kadhimi e il presidente venezuelano Nicolas Maduro usando droni.
Il nigeriano fermato alla messa del Papa a Cipro
Non sarebbe l’unica minaccia sventata recentemente contro Papa Francesco. Il 3 dicembre scorso, la polizia cipriota ha arrestato un 43enne nigeriano che portava un coltello durante i controlli di sicurezza in uno stadio all’aperto dove venerdì papa Francesco stava celebrando la messa: è circolata immediatamente l’ipotesi di un attentato. Due fonti della sicurezza hanno affermato al giornale cipriota La Gazzetta di Famagosta che il coltello è stato trovato durante i controlli di sicurezza per migliaia di persone che cercavano di accedere allo stadio venerdì 3 dicembre. Le autorità avevano adottato anche in quel caso rigide precauzioni di sicurezza e la maggior parte dei partecipanti doveva essere presente nella sede diverse ore prima.