Governo spudorato, raddoppiati i fondi per celebrare i comunisti: da 400mila a 800mila euro
Con il Pci il governo non bada a spese. Per celebrare il centenario della nascita del Pci i soldi non solo si sono trovati, ma sono stati raddoppiati. Da 400mila euro a 800mila euro. Così mentre nella manovra il taglio delle tasse è un sostanziale bluff, mentre si danno briciole alla scuola, per i nostalgici della falce e martello si stanziano soldi veri. La cosa è avventuta a fari spenti, in memoria delle polemiche che questa ingente disponibilità di risorse provocò. Così per «iniziative culturali e celebrative relative al Centenario della fondazione del Partito comunista italiano» la presidenza del Consiglio, con una apposita struttura di missione, ha pubblicato, il 3 dicembre scorso, l’avviso pubblico per selezionare i progetti. Siamo il Paese più tartassato d’Europa ma quando si tratta di usare denaro pubblico per i comunisti non si guarda in faccia nessuno.
La ministra grilina Dadone firma il bando: 800mila euro per la storia del Pci
Potranno partecipare «enti pubblici o privati senza fini di lucro, istituzioni» o altri soggetti che intendano ricordare una data “fondamentale” in questo momento drammatico che stiamo vivendo. Non solo, ma il contributo inserisce progetti con «ricerche originali sviluppate anche grazie a borse di studio»; ma anche «convegni, corsi, seminari, pubblicazioni»; oppure progetti che mettano in rete «università, enti, istituti, fondazioni»; o ancora opere di «musica, cinema, televisione, teatro, nuove tecnologie». Insomma, avanti tutta con la storia del Pci. Ne dà notizia il quotidiano Libero in un’inchiesta di Elisa Calessi. Di chi è la “prodezza” che ha consentito questa ingente disponibilità di risorse in pieno ritorno di pandemia? C’è sempre qualche grillino di mezzo quando le cose si fanno incongrue: “Il decreto, che dà attuazione a un articolo della legge di bilancio del 2019, è firmato – scherzo del destino – dal ministro Fabiana Dadone; M5S, che è responsabile delle Politiche giovanili, ma ha anche la delega in materia di anniversari nazionali”.
Ci tartassano ma per i comunisti i soldi si trovano
Fu polemica quando nel nel 2019 spuntò l’ emendamento in legge di bilancio che stanziava 400mila euro in due anni (2020 e 2021) per il centenario del Pci. Al punto che si omise di specificare la cifra. Si scrisse di finanziare il progetto «sulla base delle risorse disponibili sul bilancio» della presidenza del Consiglio. Poi scoppiò la pandemia e il virus fermò tutto. Sembrava tutto fermo. In realtà ora a due anni di distanza, quando tutti sono preoccupati per ben altro, spunta questo regalo di Natale per quel che fu il Pci: il decreto ministeriale stanzia per le celebrazioni 800mila euro. Un regalone. Al comma 3 dell’articolo 2 si specificainfatti la cifra: «la dotazione prevista per l’attuazione del presente decreto è pari a euro 800.000,00 per l’anno 2021».
Già nel 2019 la Meloni tuonò contro i soldi pubblici “regalati”ai comunisti
Si indicano, quindi, le «finalità» e i «criteri» a cui si devono attenere i progetti per poter accedere al sostanzioso finanziamento. Tra le finalità c’è la promozione e la divulgazione della sotira del Pci, “con particolare riguardo verso le giovani generazioni”. Insomma, per l’indottrinamento unilaterale i soldi si trovano sempre. Riguardo al tipo di progetto, il raggio è ampio: possono chiedere finanziamenti ricerche, convegni, seminari, pubblicazioni, opere di musica, cinema, teatro, nuove tecnologie. E’ di 50mila euro massimo per progetto a cui potrà accedere una sola iniziativa; ma si possono cumulare con altri fondi o co-finanziatori. Che la pacchia abbia inizio. Già all’epoca 400mila euro erano una enirmità, lo disse Giorgia Meloni, sconcertata. Ora si raddoppia. Senza parole.