I giornalisti fanno la “claque” a Draghi, Rampelli: “Neanche fosse la conferenza di Kim Jong-un” (video)
I giornalisti che diventano supporter. Stiamo esagerando. “Sarebbe davvero sorprendente se il Quarto Potere avesse accolto con applausi il presidente del Consiglio Draghi in arrivo per la conferenza stampa di fine anno. Le immagini del resto parlano chiaro”. Ad esprimersi in merito agli scroscianti applausi arrivati sul premier non appena ha messo piede in sala stampa è Fabio Rampelli. Dal video caricato qui in basso si può “gustare” – per modo di dire- l’arrivo del premier accompagnato dal battimano dei cronisti presenti. Il che è abbastanza imbarazzante. I giornalisti che si trasformano in “tifosi” non è spettacolo decoroso per le istituzioni e per la distanza critica che si dovrebbe mantenere tra i ruoli. L’ovazione sta diventando una cattiva abitudine.
I giornalisti applaudono Draghi, Rampelli: “Il ruolo della stampa dovrebbe essere ben altro”
“A prescindere dall’autorevolezza del premier che gode già di un’ampissima maggioranza, il ruolo della stampa è ben altro che quello partigiano di esprimere un proprio sostegno”. Il rilievo del vicepresidente della Camera non fa una grinza. Questo farsi corifei di Draghi ha un che di stucchevole. “Vorremmo sapere come questa manifestazione si concili con il ruolo dei media, guardiani della democrazia. O forse si trattava solo di persone dello staff di palazzo Chigi, pagate per servire e, quindi, applaudire”, è il raginamento di Rampelli guardando il video che fotografa l’imbarazzante circostanza.
“Non può somigliare alle conferenze stampa di Kim Jong-un”
Duro il commento finale di Rampelli, scorrendo nuovamente le immagini: “Resta il fatto che lo spettacolo dato in una conferenza stampa del Capo del governo italiano non può somigliare a quelle cui ci ha abituati Kim Jong-un”.