Il Tar del Lazio: «Giustificato l’obbligo vaccinale per gli insegnanti». Ecco gli escamotage dei no vax
L’obbligo vaccinale per il personale scolastico «risulta correttamente e scientificamente giustificato alla luce dell’autorevolezza degli studi e delle ricerche effettuati dagli Enti statali istituzionalmente competenti in materia di sicurezza sanitaria». Così il Tar del Lazio, in un’ordinanza in cui si spiega come «contrariamente a quanto prospettato da parte ricorrente i principi di carattere generale enunciati dalla sentenza del Consiglio di Stato n.7045 del 20 ottobre 2021 in materia di obbligo vaccinale del personale sanitario sembrerebbero applicabili anche al personale scolastico».
Il Tar del Lazio: «Ridurre le situazioni di pericolo»
«La disciplina introdotta è razionalmente finalizzata ad assicurare il corretto svolgimento dell’attività scolastica in presenza in condizioni tali da ridurre il più possibile il concretizzarsi di situazioni di pericolo per la salute pubblica in quanto in grado di incentivare l’estendersi della pandemia», si legge. «La sospensione tout court dal servizio dei docenti non vaccinati risulta essere una misura corretta in quanto prevista in ragione della tipicità della prestazione lavorativa degli stessi; nel doveroso bilanciamento degli interessi contrapposti appare in ogni caso di gran lunga prevalente rispetto all’interesse dei docenti che non vogliono sottoporsi al vaccino quello pubblico finalizzato ad assicurare al contempo il corretto svolgimento dell’attività scolastica in condizioni di sicurezza e a circoscrivere il più possibile potenziali situazioni in grado di incrementare la circolazione del virus», conclude il Tar del Lazio.
Gli escamotage
E intanto con l’obbligo vaccinale per il personale scolastico prendono forma gli escamotage dei no vax per non ricevere la somministrazione. «Li vediamo in corso d’opera – commenta all’Adnkronos la presidente dei presidi per il Lazio, Cristina Costarelli –. L’ultima trovata è quella dei docenti che hanno ricevuto la lettera di invito alla vaccinazione il 15 dicembre e oggi si sono messi in malattia per i prossimi cinque giorni. Quindi al quinto giorno non potranno essere sospesi». E il ricorso alle prenotazioni? «Il giochino delle prenotazioni lascia il tempo che trova. Per noi ha valore la prima prenotazione, a cui deve corrispondere la regolarizzazione. Se ciò non avviene, noi dirigenti procediamo con la sospensione. Sarà a onere del personale rivalersi poi nelle sedi competenti».