L’altolà di Sileri: «I tamponi fatti a caso danno false sicurezze. Sono i medici a doverli consigliare»
“Ho visto file mostruose. Il tampone dev’essere fatto con logica e su consiglio del medico. I tamponi, fatti così, a caso, danno false sicurezze. E poi non possiamo portare via un tampone a chi ne ha veramente bisogno”. Pierpaolo Sileri, dalle colonne di Libero, commenta polemico l’escalation dei tamponi in questi giorni di festa. Con le farmacie prese d’assalto senza alcuni criterio. Un fenomeno insensato da arginare. “Sono impressionato dalla follia di chi per ottenere il Green pass cerca persone contagiate che lo infettino”, dice ancora. “Siamo all’impazzimento”.
Sileri: i tamponi vanno fatti su consiglio del medico
Il sottosegretario alla Salute, di fronte all’aumento dei contagi, pensa anche ad alcuni ritocchi del sistema lavorativo. Con un parziale ritorno allo smart working. “Il vero problema sarà negli ospedali, dove il lavoro non può essere a distanza. Nel Regno Unito – osserva – ci sono già 50 mila medici, infermieri e dipendenti in quarantena”.
No a giudizi affrettati su Omicron
Calma e gesso nei giudizi sulla variante Omicron. Su questo versante Sileri si mostra molto cauto, “Dobbiamo conoscere maggiormente Omicron, avere la conferma della minor letalità, del fatto che è meno aggressiva. Solo allora, eventualmente, potremo prendere decisioni”. Poi avverte: “Non commettiamo un errore imperdonabile. Quello di dire ‘Omicron è meno pericolosa, che mi vaccino a fare?’ È una stupidaggine“, dice il vice di Speranza. Omicron è meno pericolosa “in parte perché il virus probabilmente è diventato meno cattivo. Ma sicuramente perché c’è il vaccino, e soprattutto chi ha ricevuto la terza dose ha una buona protezione”.
“Prematuro parlare di quarta dose”
Parlare di quarta dose, secondo Sileri, “è stato prematuro e sbagliato. Inoltre fosse per me utilizzerei il termine “richiamo””. Si dice contrario all’obbligo vaccinale “almeno per adesso”. Il contagio corre anche tra i bambini ma “non penso – dice – che torneremo in Dad. Però avremo un numero importante di contagi”. Scettico sulla ventilazione dei luoghi chiusi raccomandata dall’Oms. “Più facile a dirsi che a farsi. I sistemi cambiano da struttura a struttura a seconda delle dimensioni e delle caratteristiche. È un’operazione molto complessa su larga scala“.
Bassetti: se continuiamo con i tamponi il Paese si ferma
Moto duro sull’abuso dei tamponi anche Matteo Bassetti. Per il quale non si può affrontare questa fase con le stesse regole normative di un anno fa. “Dobbiamo smettere di pensare che se qualcuno ha il tampone positivo pensa di essere appena uscito dal reattore nucleare di Chernobyl. Perché non è così. Continuando con questa strategia tra un mese rischiamo di avere l’Italia ferma”. Se continuiamo in questo modo a fare tamponi a tutti, “anche a chi non ha sintomi o magari ha un raffreddore, cosa potrebbe accadere il 25 gennaio con magari 1,5 milioni di persone contagiate?”, si chiede l’infettivologo genovese. ” Vorrebbe dire avere 10 milioni di persone ferme e in quarantena. Si rischia di avere un Paese ingessato”.