L’Ue vuole imporre un corso anti-palpatina obbligatorio. Tre anni fa aderirono solo in 19
Bizzarra trovata dell’Ue per frenare gli istinti beceri del maschio predatore: i parlamentari che siedono a Strasburgo saranno obbligati a frequentare un corso anti-molestie. E chi non aderirà apparirà in una speciale lista nera. Ne dà notizia Libero, ironizzando non poco sull’iniziativa della commissione FEMM (per i diritti della donna e l’uguaglianza di genere) dell’Europarlamento.
La commissione, scrive il quotidiano, ha approvato la «risoluzione su Me Too e molestie». Il suo scopo è «assicurare tolleranza zero contro le molestie», sulla base delle sollecitazioni del «movimento Me Too che ha indotto le istituzioni europee ad adattare le proprie regole al fine di meglio identificare, contrastare e sanzionare» questi fenomeni. I legislatori europei pensavano che bastassero gli strumenti esistenti, ma poi si sono accorti che «le misure per affrontare le molestie non sono forti abbastanza».
Il testo parla della necessità di «introdurre un corso obbligatorio anti-molestie, in particolare molestie sessuali, per tutti i membri del Parlamento il prima possibile, in quanto il corso volontario di prevenzione dalle molestie si è dimostrato insufficiente». I parlamentari che non volessero sottostare a quest’obbligo subiranno una segnalazione che equivale a una pubblica gogna.
L’europarlamentare leghista Isabella Tovaglieri commenta, sempre su Libero, in modo molto critico: “L’Europa ci sta dicendo: se tu non partecipi a questo corso, sei un parlamentare molestatore e non inclusivo e non sei degno di avere uno staff. Si crea così un patentino dei “buoni” che mi fa paura, perché mi ricorda il credito sociale inventato in Cina: le persone che si conformano al comportamento voluto dal regime accumulano punti e diritti, le altre perdono dignità e credibilità”.
Un corso anti-molestie era stato già inaugurato nel 2018 ma aveva fatto flop. Alla prima seduta si presentarono solo 19 europarlamentari. Su 751. Appena il 2,5%.