Manovra, Atreju dà voce alle categorie. Bonomi: «Essenziale fare crescita, ma per ora non ne vedo» (video)
Un partito «fieramente produttivista» e assolutamente schierato «al fianco delle categorie produttive». Introducendo il dibattito “Punto Italia. Domande e risposte a confronto sulla manovra economica più importante del Dopoguerra”, Giorgia Meloni ha rivendicato l’impostazione economica di FdI, l’assoluta convinzione che il rilancio e poi la crescita del Paese passino per il sostegno alle aziende e, quindi, per il lavoro. Per questo, per affrontare i temi della manovra, il partito ha «chiesto ai presidenti delle principali associazioni di categoria di venire a parlarne con noi». «E tutti – ha chiarito Meloni – hanno risposto positivamente al nostro invito».
Ad Atreju il confronto sulla manovra è con le categorie
Al dibattito, introdotto dal deputato e responsabile imprese e mondi produttivi di FdI, Galeazzo Bignami, e moderato dal direttore dell’Agi, Mario Sechi, hanno partecipato Carlo Bonomi,presidente di Confindustria; Marco Granelli, presidente di Confartigianato; Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura; Ettore Prandini, presidente di Coldiretti; il presidente dell’Aiad, la Federazione Aziende Italiane per l’Aerospazio, la Difesa e la Sicurezza, Guido Crosetto; la presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise; il vicepresidente vicario Confcommercio, Lino Stoppani.
Bonomi sulla crescita: «È essenziale, ma non la vedo»
«Questa – ha avvertito Bonomi – è un’occasione storica. Dobbiamo fare crescita, altrimenti non ripagheremo il debito emergenziale che abbiamo contratto». «Noi rimbalziamo, non stiamo crescendo», ha sottolineato ancora il presidente di Confindustria, chiarendo che «l’anno prossimo il rimbalzo scenderà». «Dal 2023 cresceremo solo dell’1,5% e non basterà a ripagare il debito», ha chiarito ancora Bonomi, per il quale il governo ha ricevuto «una delega fiscale talmente ampia che non era mai stata data a nessun governo nella storia repubblicana». «Non si può fare un intervento sul fisco senza capire qual è l’obiettivo della delega fiscale. Allora il taglio dell’Irpef è il primo tassello di un percorso, posso anche comprenderlo, ma altrimenti – ha concluso Bonomi – è uno spreco di risorse che non porta crescita».
Le proposte di FdI per «una crescita futura e stabile»
È stato poi Bignami a ricordare che «questa è una manovra importantissima, che arriva dopo un calo del Pil dell’8,8% dello scorso anno pari solo al calo che si registrava durante la guerra». «FdI – ha sottolineato il responsabile imprese e mondi produttivi del partito – ha affermato fin dall’inizio l’esigenza di compiere scelte coraggiose e di prendere una traiettoria chiara e univoca, mentre le scelte della maggioranza sono state eterogenee, non coraggiose e nemmeno nitide». «Noi – ha proseguito Bignami – abbiamo fatto proposte come quella di concentrarsi sul cuneo fiscale, di farne il segmento centrale cui destinare gli 8 miliardi di euro che il governo aveva messo in campo. Abbiamo avvertito che lì c’era la leva per garantire una crescita futura e stabile per la nazione».
Dalla Flat tax alle agevolazioni per chi assume
Bignami, quindi, dal palco di Atreju, ha ricordato anche altre proposte qualificanti di FdI: la “più assumi meno paghi”, che guarda al rapporto tra fatturato e dipendenti, prevedendo delle agevolazioni per chi rispetti certi parametri; la Flat tax per il mondo autonomo a 100mila, anche come misura di stimolo alla crescita; il sostegno degli investimenti nell’economia reale del Paese, dunque, nelle aziende italiane, con aliquote agevolate; la possibilità di assumere in forma agevolata, specie per le aziende che danno lavoro a persone rimaste senza impiego a causa del Covid. E, poi ancora, l’abbattimento dell’Ires e l’estensione di una «cosa buona fatta dal governo», ovvero l’iniziativa sull’Irap, che però va allargata «in maniera organica».
Bignami: «Siamo una Repubblica fondata sul lavoro, non sul reddito di cittadinanza»
Insomma, «se dovessimo trovare una parola» per sintetizzare le proposte e le politiche di FdI, ha spiegato Bignami, «ne basterebbe una: lavoro». «Dobbiamo ricordarci – ha proseguito il deputato – che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. Non sul reddito di cittadinanza, non sui sussidi, non sull’assistenzialismo fine a se stesso, ma sul lavoro. Mediante il quale dobbiamo ricostruire la nostra nazione».