Meloni: Berlusconi può essere la carta per il Quirinale, ma ci vogliono un piano B e forse anche C
“Voglio un capo dello Stato che faccia rispettare la sovranità italiana, le regole, la Costituzione. Su questo si può trovare convergenza, ma serve qualcuno che dica che il Capo dello Stato non debba difendere le consorterie europee”. Così Giorgia Meloni, intervenendo alla presentazione del libro di Gianfranco Rotondi ‘La variante Dc‘, ha affrontato il tema del Quirinale. “Di Mattarella – ha aggiunto – non ho condiviso che con Conte ha detto di prendere atto che c’era la maggioranza, e il giorno dopo quando non c’era più la maggioranza ha chiamato Draghi e ha detto che non si poteva votare”. Dopo l’elezione del presidente della Repubblica, ha concluso, “porrò il tema delle elezioni anticipate, indipendentemente da chi sarà eletto”.
Meloni: Berlusconi può essere la nostra carta per il Quirinale, ma ci vuole un piano B
Un tema, quello dell’elezione del Capo dello Stato, su cui la leader di FdI è tornata in serata a Porta a Porta. Dove ha ribadito che Berlusconi può essere il candidato del centrodestra ma occorre anche avere altre carte da giocare perché la partita non sarà facile. ”La politica non è matematica. La carta può essere assolutamente Berlusconi, sarebbe un’ottima carta. Dopodiché ho detto anche al centrodestra che Berlusconi non è una partita facilissima…”. “Ho detto – ha aggiunto – che bisogna avere un piano B e forse anche un piano C. Ho chiesto, per questo, compattezza al centrodestra, all’inizio e alla fine”.
“Io criminalizzata nell’ultima campagna elettorale”
Alla presentazione del libro di Rotondi era presente anche il ministro Franceschini, il quale ha negato che vi sia un veto europeo su eventuali governi di centrodestra in Italia. Parole cui Giorgia Meloni ha replicato accusando la sinistra di cercare sempre la demonizzazione dell’avversario. “Il conflitto politico – ha detto – non deve essere la lotta nel fango, ringrazio Franceschini per le parole di apprezzamento per FdI, ma lui mi pare una mosca bianca, io sono stata criminalizzata nell’ultima campagna elettorale, accusata di essere fascista, razzista e pure no vax, da vaccinata”. “Io – ha concluso – non ho mai detto che se il Pd vince le elezioni torna il comunismo, invece su FdI al governo c’è una narrazione quotidiana”.
Meloni: sono contraria all’obbligo vaccinale
Nel salotto di Bruno Vespa, infine, Meloni è tornata a parlare del vaccino, dicendosi contraria all’obbligo. Il principio della vaccinazione obbligatoria “io non lo condivido e non lo metterei” perché “secondo me non è necessario in Italia”, visto che ”oggi abbiamo dei buoni dati di vaccinazione”. “In Europa ci sono molte esperienze diverse. C’è quella della Germania che finora ha deciso di non applicare misure di questo tipo e la Merkel non è una no vax… Dobbiamo riportare un dibattito che è diventato ideologico a un dibattito di buon senso come si fa nelle nazioni normali”.
“Credo che il dibattito – ha aggiunto – sia stato estremizzato sbagliando e sia stato estremizzato volutamente. Perché il governo italiano non mette nero su bianco che è pronto a indennizzare chi dovesse avere problemi legati ai vaccini? Questo è il modo più serio per dire agli italiani ‘credo in quello che sto facendo..’ ”.