Meloni lancia “Il manifesto dei Conservatori”: «Ad Atreju costruiamo l’alternativa al pensiero debole»
Giorgia Meloni l’ha definita una manifestazione «di parte, ma non di partito», perché da sempre Atreju è «il luogo del confronto». Giunta alla 23esima edizione, la kermesse politica organizzata da FdI quest’anno si svolgerà dal 6 al 12 dicembre, in piazza Risorgimento a Roma, in un’inedita veste natalizia e si chiamerà “Il Natale dei conservatori”. Animata da un fitto calendario di dibattiti, interviste ai leader di partito, ospiti internazionali, presentazioni di libri, premi, occasioni di intrattenimento per adulti e bambini, la manifestazione avrà la veste del mercato natalizio, in una città – è stato ricordato durante la conferenza stampa di presentazione – che quest’anno di mercatini di Natale non ne ha.
Atreju e la necessità di un “Natale dei conservatori”
Dunque, Atreju, per i romani, sarà anche un’occasione di ritrovarsi comunità in questo Natale così particolare, non solo perché ancora sottoposto alle pressioni del Covid, ma anche perché oltraggiato dalla «delirante» circolare della Commissione Ue, poi ritirata, sul divieto di nominarlo per non offendere i non cristiani. Proprio questa circostanza, che si è verificata quando “Il Natale dei conservatori” era già organizzato, ha rappresentato per Meloni la conferma della necessità di una manifestazione impostata in questo modo. Vale a dire da un alto centrata su cosa significhi il Natale per la nostra civiltà e dall’altro sul racconto di «cosa significhi essere conservatori» e di «cosa ci sia da conservare oggi» in un mondo in cui, a tutte le latitudini, il grande confronto è tra coloro che pensano che le identità vadano cancellate e coloro che ritengono, invece, che siano una ricchezza inestimabile e da preservare.
Da Roma Meloni lancia “Il manifesto dei Conservatori”
Il senso della manifestazione si rintraccerà in ogni appuntamento in programma e sarà poi riassunto nel dibattito conclusivo che si terrà domenica mattina con relatori internazionali di primissimo piano, i quali, attraverso i loro interventi, definiranno “Il manifesto dei Conservatori. Contenuti e presenza di una proposta politica coerente, identitaria, popolare”. Vi parteciperanno, tra gli altri, il vice presidente polacco dell’Ecr Radoslaw Foigel; l’omologo spagnolo Jorge Buxadé; il membro della Camera dei Lord e dei Tories britannici James Wharton; il coordinatore delle relazioni internazionali del Likud, Raz Granot e l’ex sindaco di New York, Rudolph Giuliani. Le conclusioni saranno tratte dalla stessa Meloni, che oggi, per quanto rapidamente, ha già indicato la strada.
La leader di FdI: «Costruiamo l’alternativa al pensiero unico dominante»
«Con “Il Natale dei Conservatori” – ha spiegato la leader di FdI – noi intendiamo anche un’altra nascita. Ad Atreju si sviluppa un altro tassello di quel percorso a cui FdI lavora da tempo che è la costruzione di una rete alternativa, forte, al pensiero unico dominante e questa alternativa è dal nostro punto di vista racchiusa proprio nella dimensione conservatrice, che mette insieme anime diverse, ma compatibili e se vogliamo complementari, come la destra storica, i patrioti generalmente intesi, la cultura cattolica, quella liberale. Anche attraverso Atreju – ha chiarito Meloni – cerchiamo di raccontare cosa significhi essere conservatori oggi e cosa ci sia da conservare al tempo della globalizzazione. È il concetto del grande scontro aperto oggi in tutto il mondo globalizzato tra chi vorrebbe omologare e cancellare le identità e chi crede – ha concluso – che siano la cosa più preziosa che abbiamo da tutti i punti di vista».