Meloni: «Manovra deludente e blindata». Famiglie, fisco e imprese: gli emendamenti di FdI
Sostegno alle famiglie, rilancio delle imprese e dell’occupazione. Sono queste le linee guida che hanno ispirato gli emendamenti alla legge di Bilancio presentati da Fratelli d’Italia. In una conferenza stampa molto affollata nei locali della Fondazione di Alleanza nazionale Giorgia Meloni ha illustrato il contributo di FdI (785 emendamenti) alla manovra. Presente il capogruppo alla Camera, Francesco Lollobrigida, insieme ai capigruppo di FdI nelle rispettive Commissioni Bilancio, Paolo Trancassini e Nicola Calandrini. E il responsabile del Dipartimento Economia e Finanza, Maurizio Leo.
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Meloni: manovra deludente, senza una visione
“Complessivamente deludente”, dice la leader di Fratelli d’Italia. “Non credo servisse il genio di Draghi per fare una manovra di questo tipo. Dove manca una visione”. E che, arrivata con 20 giorni di ritardo, probabilmente verrà approvata senza discussione in Parlamento. Insomma è blindata. “L’atteggiamento del governo verso il Parlamento sta diventando intollerabile”, dice la Meloni. Nel mirino il continuo ricorso alla fiducia. “In quella che rimane una Repubblica parlamentare il Parlamento non esiste. E sono sorpresa dal silenzio della stampa. Diventa impossibile un dibattito parlamentare per le difficoltà di mettere d’accordo la maggioranza. Che in Consiglio dei ministri fa la maggioranza e in Parlamento l’opposizione”. Basti pensare, ricorda, che “l’opposizione ha presentato un settimo degli emendamenti alla legge di bilancio. Circa 700 rispetto ai 5.500 della maggioranza. Che evidentemente non è convinta del merito di questo provvedimento”.
Gli emendamenti di FdI spaziano dalla sanità al welfare
I contributi di FdI spaziano dalla sanità e il contrasto al covid al sostegno delle imprese. Al welfare. Con interventi volti a eliminare privilegi e storture del sistema pensionistico. Un capitolo a parte merita il sostegno alle famiglie. Con la detrazione fiscale delle spese per il lavoro domestico. Sul terreno minato della campagna vaccinale la Meloni non molla. Lo strumento più efficace per convincere i più scettici a immunizzarsi è uno solo. Il governo deve essere pronto a risarcire chi ha avuto reazioni avverse. “Solo così dimostra di credere in quello che sta facendo. E può convincere i cittadini”. In un emendamento alla manovra FdI chiede l’istituzione di un fondo di un miliardo. Per “indennizzi per eventuali reazioni avverse”. La Meloni respinge con forza la narrazione di un partito no vax. “Io sono vaccinata, mia figlia ha fatto tutti i vaccini che erano obbligatori per legge. Ho grande rispetto per la comunità scientifica. Ma come presidente dell’unico partito di opposizione il mio lavoro è fare domande- Verificare che si facciano bene le cose. Fare la spina del fianco di tutto quello che non funziona”. Perché -insiste il governo non si assume la responsabilità della scelta che fa e tranquillizza la gente? Perché non sappiamo quanto paghiamo una dose in vaccino in Europa perché sono dati secretati?”. Un’altra proposta sul fronte scolastico riguarda l’installazione di impianti per la ventilazione meccanica delle aule. Sul modello della regione Marche guidata da Acquaroli.
Super-deduzione fiscale per le imprese
Sul fronte del sostegno alle imprese l’emendamento più importante riguarda il riconoscimento di una “super deduzione fiscale al 200 per cento delle spese sostenuto nel caso del personale eccedente secondo il principi – dice la Meloni – che “più assumi meno paghi“. E ancora la riduzione dell’aliquota Ires per le nuove assunzioni dal 24 al 15 per cento. Necessario anche estendere l’eliminazione dell’Irap ai lavoratori autonomi e alle società di persone. “Rispetto ai 540 miliardi di imposte versate ogni anno, gli 8 miliardi di taglio previsti nella manovra rappresentano solo l’1,5 per cento, fa notare la Meloni. “Quindi sembrano tanti ma non lo sono. E perciò andrebbero concentrati “il più possibile”. Tra gli emendamenti in chiave anti-privilegi c’è la proposta storica di FdI del ricalcolo con il sistema contributivo della parte di assegno pensionistico che eccede di dieci volte l’importo dell’assegno sociale.
L’assegno di solidarietà al posto del reddito di cittadinanza
E ancora la sostituzione del fallimentare reddito di cittadinanza, che ha disincentivato il lavoro, con l’assegno di solidarietà. “Una misura già proposta, ora riformulata per renderla strutturale. L’obiettivo è sostenere i nuclei familiari con almeno un componente ultrasessantenne, minore o disabile. Persone non abili per il mondo del lavoro”. L’importo dell’assegno è di 400 euro mensili. Aumentati di 250 per ogni ulteriore componente ultrasessantenne, minore o disabile. Infine la lotta all’ abusivismo e all’evasione fiscale. Tra gli emendamenti proposti l’obbligo di un deposito cauzionale di 30mila euro, a garanzia della solvibilità fiscale, da parte delle imprese avviate da extracomunitari. E ancora stop alle tasse sulla casa (Irpef, Imu e Tari) dal momento in cui il proprietario denuncia l’occupazione abusiva del suo immobile. Per Fratelli d’Italia l ripristino della legalità resta una priorità assoluta. Dietro i contributi alla manovra c’è una grande lavoro di ricerca e di studio. La speranza – conclude la Meloni – è che ci sia disponibilità da parte del governo ad ascoltare e confrontarsi con le nostre proposte. Difficile viste le condizioni in cui la legge di Bilancio è stata ‘partorita’ da Palazzo Chigi.