Migranti, Draghi: “Sono una risorsa”. Del Mastro incalza: “Sì, per la sinistra che li sfrutta”
L’intervento alla Camera di Mario Draghi sui migranti, in vista del Consiglio Ue al via da domani, si può riassumere in un passaggio del suo discorso: «La Ue sia all’altezza, sono una risorsa e non una minaccia». Incisiva la replica di Del Mastro (FdI) che, puntando il dito sulla Lamorgese, incalza: «Presidente, lei ha presentato come fossimo in un cda i dati sugli sbarchi. Che sono, in realtà, una fotografia del fallimento del suo ministro dell’Interno». Già, perchPé non bisogna nemmeno andare a leggere tra le righe. I numeri snocciolati dal premier parlano chiaro. E denotano il dramma di flussi ininterrotti che si riverberano su comuni allo stremo, regioni in ginocchio, e strutture ricettive al collasso. Per non parlare dei disagi e delle denunce dei residenti legate alle problematiche in corso da tempo, sia di ordine sanitario che di sicurezza.
Migranti, Draghi: «Non basta solo l’Italia. Serve un chiaro impegno Ue»
Vediamo cosa ha detto Draghi sull’annosa questione. Alzando la voce con l’Europa. E ribadendo la necessità di una condivisione più fattiva della vexata quaestio all’ordine del giorno. «Nel Consiglio europeo di domani si parlerà anche di migrazioni. L’Italia pone di nuovo questo tema con assoluta determinazione. Anche a seguito del numero elevato di arrivi che ci sono stati in questi mesi». E allora eccoli i dati che, nero su bianco e con l’attendibilità della matematica statistica, attestano la drammaticità e la criticità legate ai flussi ininterrotti.
Sbarchi aumentati e redistribuzioni in Ue interrotte per la pandemia
«Da luglio gli sbarchi mensili non sono mai scesi sotto la quota di 6.900. E hanno raggiunto un picco di oltre 10.000 arrivi ad agosto. Al 14 dicembre, le persone approdate in Italia quest’anno erano 63.062. Nel 2019 sono state 11.097. Mentre nel 2020 sono state 32.919. Al tempo stesso – prosegue Draghi – con l’introduzione delle restrizioni pandemiche, le già sporadiche re-distribuzioni tra Paesi europei dei migranti sbarcati in Italia si sono interrotte. L’Italia continuerà a chiedere una gestione condivisa, solidale, umana e sicura. L’Unione europea deve dimostrarsi all’altezza dei propri valori. Come l’ha esortata a fare Papa Francesco di recente».
Draghi: «I migranti rappresentano una risorsa, non una minaccia»
E ancora. «Per difendere le vite e i diritti di chi parte per scappare è essenziale promuovere i corridoi umanitari dai Paesi terzi verso gli Stati Membri dell’Ue – insiste Draghi –. Non è sufficiente che sia solo l’Italia ad attuarli: serve un chiaro impegno europeo. Dobbiamo rafforzare i canali legali di migrazione, perché rappresentano una risorsa, non una minaccia per la nostra società – ha rimarcato il premier –. Allo stesso tempo, serve una gestione condivisa, rapida ed efficace dei rimpatri. La Commissione Europea e il Servizio Europeo per l’Azione Esterna devono fornire fondi adeguati per la rotta del Mediterraneo Centrale. E l’Unione deve fare di più per negoziare e attuare accordi europei di riammissione e intensificare i rimpatri volontari assistiti».
Delmastro (FdI): «I dati sui migranti presentati come fossimo in un cda»…
Netta la replica del deputato di FdI, Andrea Delmastro, all’intervento di Mario Draghi in vista del Consiglio europeo di dicembre. L’esponente di Fratelli d’Italia, infatti, che ha definito il discorso del premier «condivisibile ma timido su migranti», torna a evidenziare le lacune e l’inefficienza dell’operato della ministra Lamorgese. Stigmatizzato efficacemente asserendo: «Gli sbarchi che lei ha citato, i 21.000 del 2021, sono la fotografia del fallimento del ministro che siede al suo fianco». O meglio: «Presidente, lei ha presentato come fossimo in un cda i dati sugli sbarchi. Come se fossero incolori», rileva Delmastro.
«Risorse? Per chi li sfrutta come la moglie del capo dipartimento del Viminale»
«Mentre in realtà – prosegue quindi l’esponente FdI – sono di una portata devastante: una fotografia del fallimento del suo ministro dell’Interno, il cui operato si potrebbe riassumere nello slogan “più sbarchi e meno redistribuzione». Aggiungendo a stretto giro: «Ha detto che gli immigrati sono una risorsa. Certo… una risorsa forse per la moglie dell’ex capo dell’immigrazione», ha commentato ironicamente Delmastro, alludendo alla nota vicenda di caporalato che ha coinvolto la moglie dell’ex capo del dipartimento dell’immigrazione del Viminale».
«Non possiamo più accettare che l’Italia sia il campo profughi d’Europa»
La quale – sottolinea sempre il deputato di FdI – li sfruttava nella peggiore delle logiche di una sinistra, che chiama risorse ciò che strumentalizza quotidianamente. O per il tramite del sistema peloso interessato dell’accoglienza o, peggio, per il caporalato». Concludendo quindi lapidariamente: «Non possiamo più accettare che l’Italia sia il campo profughi d’Europa».