Milano, l’idea di Sala: sfrattare l’hub vaccinale per la moschea. Centrodestra sul piede di guerra
Via l’hub vaccinale, dentro la moschea. A Milano è polemica per la decisione della giunta Sala di trasferire la moschea del Palasharp nel Parcheggio di Trenno di via Novara, attualmente occupato dalle strutture dell’esercito per le azioni di contrasto al Covid, dai tamponi alla somministrazione dei sieri. Anche perché l’area, nel corso della passata legislatura, dunque sempre sotto l’amministrazione Sala, era stata dichiarata inidonea a ospitare il luogo di culto. Una decisione che ora la giunta si rimangia, pur di trovare in fretta e furia una nuova collocazione ai fedeli islamici.
Il centrosinistra di Milano rinnega se stesso per la moschea
A dettare la necessità di spostare la moschea è la circostanza delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026. Nell’ambito dei lavori necessari per l’evento, infatti, subirà interventi di ristrutturazione anche l’area del Palasharp al cui interno insiste la tensostruttura che oggi ospita la moschea, sulla base di una regolare concessione all’Istituto culturale islamico di viale Jenner. La permanenza del luogo di culto nell’area è incompatibile con i lavori, che quindi impongono il trasferimento. Fin qui tutto lineare, se non fosse che la giunta ha deciso di destinare a sede della moschea un’area già indicata dal Consiglio comunale come non adatta. «Il Parcheggio di Trenno è idoneo a ospitare un luogo di culto», ha detto invece ieri il vicesindaco Anna Scavuzzo, aggiungendo che «penso che potremo trasformare una struttura della protezione civile in un luogo dove temporaneamente le persone possono pregare e sono d’accordo su questo anche le forze dell’ordine e la prefettura».
Il cambio di destinazione del parcheggio di via Novara
Non è d’accordo, però, la popolazione della zona, che già in passato aveva sollevato proteste per l’ipotesi di trasferire la moschea in quell’area, che in tempi pre-Covid aveva ricevuto una destinazione strategica nell’ambito della mobilità cittadina: parcheggio di interscambio. «Il parcheggio di interscambio è strategico e deve servire ad evitare la quotidiana entrata in città di migliaia di macchine: Milano non può e non deve farne meno», avvertiva allora lo stesso centrosinistra del Municipio 7 sul quale insiste il parcheggio e il cui consiglio votò trasversalmente contro l’ipotesi di stabilire lì la moschea.
Centrodestra e cittadini promettono battaglia
Oggi a battersi con coerenza perché le decisioni assunte nella passata legislatura non finiscano rinnegate resta il centrodestra. Sul caso aveva annunciato un’interrogazione non appena se ne era tornati a parlare il consigliere comunale di FdI, Riccardo Truppo. Oggi il collega di Forza Italia, Marco Bestetti esorta il Comune di Milano ad abbandonare «quest’idea lontana dal buonsenso e degli interessi dei cittadini e collochi la moschea-capannone del Palasharp in una delle altre aree appositamente destinate a luogo di culto. Con il sostegno della gente, non abbiamo alcuna intenzione di arrenderci». Compatta sul tema anche la Lega, che con la consigliera comunale ed eurodeputata, Silvia Sardone, annuncia a sua volta battaglia.