Nuovi dati sull’efficacia dei vaccini: cala al 44% dopo 5 mesi. La quarta dose è l’unica certezza
“Dopo cinque mesi dal completamento del ciclo vaccinale, l’efficacia del vaccino nel prevenire la malattia, sia nella forma sintomatica che asintomatica, scende dal 75% al 44%”. Lo evidenzia l’Istituto superiore di sanità nel report esteso su Covid-19, secondo cui “rimane elevata l’efficacia vaccinale – prosegue l‘Iss – nel prevenire casi di malattia severa, in quanto l’efficacia per i vaccinati con ciclo completo da meno di cinque mesi è pari al 93% rispetto ai non vaccinati, mentre risulta pari all’85% per i vaccinati con ciclo completo”.
Allarme Covid sul vaccino e sui giovani studenti
“Nel periodo 15-28 novembre 2021, nella fascia di popolazione in età scolare, sono stati segnalati 40.529 nuovi casi, di cui 161 ospedalizzati e nessuno ricoverato in terapia intensiva”. Lo evidenzia l’Istituto superiore di sanità nel report settimanale esteso su Covid-19. Nell’ultima settimana, rileva l’Iss, “si osserva un aumento dell’incidenza in tutte le fasce d’età, in particolare fra i bambini sotto i 12 anni di età, attualmente non eleggibili per la vaccinazione e che mostrano un’incidenza più elevata61 rispetto alle altre fasce d’età”.
“Nella classe di età 6-11 anni si evidenzia, a partire dalla seconda settimana di ottobre, una maggiore crescita dell’incidenza rispetto al resto della popolazione in età scolare, con un’impennata nelle ultime due settimane”, prosegue l’Iss: in questa fascia d’età “si osserva all’incirca il 50% dei casi diagnosticati nella popolazione 0-19”. Si evidenzia, inoltre, “un aumento del tasso di ospedalizzazione sotto i 3 anni d’età (poco sopra i 2 ricoveri per 100.000 abitanti) nelle ultime settimane, mentre nelle altre fasce di età risulta stabile”.
Solo il 5% dei casi sotto i cinque anni
Nell’ultima settimana “si conferma l’andamento osservato nella precedente, con il 27% dei casi totali diagnosticati nella popolazione di età scolare (sotto i 20 anni). Il 51% dei casi in età scolare è stato diagnosticato nella fascia d’età 6-11 anni, il 33% nella fascia 12-19 anni e solo il 11% e il 5% sono stati diagnosticati, rispettivamente tra i 3 e i 5 anni e sotto i 3 anni“. Dall’inizio dell’epidemia al 1 dicembre 2021, “nella popolazione 0-19 anni sono stati riportati, al sistema di sorveglianza integrata Covid-19, 850.574 casi confermati, di cui 35 deceduti”.
La quarta dose dei vaccini è certa, dice Bassetti
“E’ evidente che nel 2022 faremo una quarta dose” di vaccino per Covid-19, “bisogna solo capire quando, non credo che si farà nei primi mesi del nuovo anno per chi ha fatto e sta facendo adesso terza dose. Dovremo attendere i risultati degli studi, vedere quanto dura l’immunità del ciclo completo con 3 dosi e poi valutare quando ci sarà bisogno della quarta”. Non ha dubbi Matteo Bassetti, direttore della Clinica di malattie infettive all’ospedale policlinico San Martino di Genova, che commenta così all’Adnkronos Salute le affermazioni del presidente del Consiglio superiore di sanità Franco Locatelli, che parla di una quarta dose di vaccino Covid-19 come probabilità concreta.
“Probabilmente si farà una quarta dose – prosegue Bassetti – con un vaccino migliorato e adeguato alle varianti. Omicron, più contagiosa della Delta, non mi sembra che sia un problema rilevante dal punto di vista clinico, non sta dando quadri clinici devastanti, quindi mi preoccupa relativamente”. In ogni caso, per l’infettivologo la concreta probabilità di una quarta dose “non dovrebbe essere un problema: se fare la quarta dose significa avere i numeri di attuali di Covid-19 e continuare a convivere con il virus depotenziandolo, non credo che i cittadini italiani avranno problemi se gli si dirà di vaccinarsi per la quarta volta nel 2022. L’atteggiamento del ‘ah, ma ci avete fatto fare 3 dosi, adesso anche una quarta’ è sbagliato, perché è un atteggiamento di chiusura nei confronti dei progressi della medicina e della scienza. Liberi tutti di pensare quello che vogliono, ma la raccomandazione medica sarà questa”, rimarca.