Omicron in Inghilterra, governo nel caos: i Tories si ribellano a Johnson. Frost si dimette
La variante Omicron dilaga nel Regno Unito e funesta le imminenti feste di Natale obbligando governo e cittadinanza a correre a ripari emergenziali più stringenti e severi. In questo quadro drammatico, in cui il bollettino locale supera ogni giorno i livelli record di contagi raggiunti in quello precedente. Arrivato all’apice delle 90.000 infezioni giornaliere, non si placano le tensioni tra i conservatori britannici che non appoggiano la linea adottata dal governo di Boris Johnson per contrastare il dilagare della pandemia, acuito dall’ultima mutazione del virus proveniente dal Sud Africa. Linea che è stata bollata come basata su «misure coercitive» dal Lord Frost, il ministro della Brexit, nella lettera con cui la notte scorsa ha reso immediate le sue dimissioni – che erano state invece annunciate per gennaio – in segno di protesta «per l’attuale direzione presa dal governo».
La variante Omicron in Inghilterra dissesta il governo e mette in crisi Johnson
E allora, le dimissioni di Lord Frost sono il nuovo segnale del disagio di parte dei Tories dopo il voto contrario espresso da molti di loro nei giorni scorsi in Parlamento contro il pacchetto di misure anti Covid. E dopo questo abbandono del campo, sono molti i conservatori che oggi, intervenendo sui media britannici, chiedono «in che direzione stiamo andando». Come ha sottolineato, tra gli altri, Tobias Ellwood, presidente della commissione Difesa della Camera dei Comuni. «Abbiamo bisogno di qualcosa di simile ad un leader di guerra. Di un leader forte, con un apparato forte», ha aggiunto il numero uno della commissione. Parole a cui hanno fato eco quelle di un un altro deputato: Peter Bone. Il quale, ai microfoni di Sky News, ha commentato: «Boris ha guidato questo Paese eccezionalmente bene, ma che cosa avremo ora? Credo che sia questo quello di cui parla Lord Frost»…