Papa Bergoglio celebra la famiglia tradizionale (padre, madre e figli) e si scopre “patriota”

26 Dic 2021 16:38 - di Lucio Meo
Papa Bergoglio celebra i fidanzati che si amano, la famiglia tradizionale e tuona contro l'inverno demografico nel corso dell'Angelus

La famiglia tradizionale, padre, madre, figlio, su tutto e contro tutti. Chi si aspettava aperture moderniste, ponti verso le unioni gay, benedizioni a famiglie di fatto e omosessuali con figli nati in provetta o con uteri in affitto, è rimasto deluso. Papa Bergoglio, stavolta, non ha strizzato l’occhio alla sinistra (come già per il ddl Zan) che predica il no gender, il “modern family“, il liberismo sessuale, anzi: Francesco celebra i fidanzati che si amano, gli sposi, le famiglie che lottano e fanno figli e si dichiara allarmato per l’inverno demografico, nell’Angelus domenicale di Santo Stefano e in una lettera aperta agli sposi.

Papa Bergoglio e la famiglia tradizionale basata sul matrimonio

“Il matrimonio è realmente un progetto di costruzione della ‘cultura dell’incontro’. È per questo che alle famiglie spetta la sfida di gettare ponti tra le generazioni per trasmettere i valori che costruiscono l’umanità. C’è bisogno di una nuova creatività per esprimere nelle sfide attuali i valori che ci costituiscono come popolo nelle nostre società e nella Chiesa, Popolo di Dio. La vocazione al matrimonio è una chiamata a condurre una barca instabile, ma sicura per la realtà del sacramento, in un mare talvolta agitato”, scrive Papa Francesco nella lettera inviata, nella Festa della Santa Famiglia di Nazareth, agli sposi di tutto il mondo in occasione dell’Anno “Famiglia Amoris laetitia”.

“I figli sono un dono, sempre, cambiano la storia di ogni famiglia. Sono assetati di amore, di riconoscenza, di stima e di fiducia. La paternità e la maternità vi chiamano a essere generativi per dare ai vostri figli la gioia di scoprirsi figli di Dio, figli di un Padre che fin dal primo istante li ha amati teneramente e li prende per mano ogni giorno. Questa scoperta può dare ai vostri figli la fede e la capacità di confidare in Dio. Certo, educare i figli non è per niente facile. Ma non dimentichiamo che anche loro ci educano. Il primo ambiente educativo – evidenzia – rimane sempre la famiglia, nei piccoli gesti che sono più eloquenti delle parole”.

L’educazione dei figli anche nel segno della spiritualità

“Educare è anzitutto accompagnare i processi di crescita, essere presenti in tanti modi, così che i figli possano contare sui genitori in ogni momento. L’educatore è una persona che ‘genera’ in senso spirituale e, soprattutto, che ‘si mette in gioco’ ponendosi in relazione. Come padri e madri è importante relazionarsi con i figli a partire da un’autorità ottenuta giorno per giorno. Essi hanno bisogno di una sicurezza che li aiuti a sperimentare la fiducia in voi, nella bellezza della loro vita, nella certezza di non essere mai soli, accada quel che accada. D’altra parte, come ho già avuto modo di osservare, la coscienza dell’identità e della missione dei laici nella Chiesa e nella società è cresciuta. Avete la missione di trasformare la società con la vostra presenza nel mondo del lavoro e di fare in modo che si tenga conto dei bisogni delle famiglie”, scrive il Papa.

L’Angelus sulle radici della tradizione cristiana

“Proveniamo da una storia intessuta di legami d’amore e la persona che siamo oggi non nasce tanto dai beni materiali di cui abbiamo usufruito, ma dall’amore che abbiamo ricevuto. Forse non siamo nati in una famiglia eccezionale e senza problemi, ma è la nostra storia, sono le nostre radici: se le tagliamo, la vita inaridisce!”, tuona poi, Papa Francesco, in occasione dell’Angelus da piazza San Pietro.

“Dio non ci ha creati per essere condottieri solitari, ma per camminare insieme. Ringraziamolo e preghiamolo per le nostre famiglie. Dio ci pensa e ci vuole insieme: grati, uniti, capaci di custodire le radici”. A essere famiglia, evidenzia il Papa, “si impara ogni giorno. Nel Vangelo vediamo che anche nella Santa Famiglia non va tutto bene: ci sono problemi inattesi, angosce, sofferenze. Non esiste – ha detto il Papa – la Santa Famiglia delle immaginette. Maria e Giuseppe perdono Gesù e angosciati lo cercano, per poi trovarlo dopo tre giorni. E quando, seduto tra i maestri del Tempio, risponde che deve occuparsi delle cose del Padre suo, non comprendono. Hanno bisogno di tempo per imparare a conoscere il loro figlio. Così anche per noi: ogni giorno, in famiglia, bisogna imparare ad ascoltarsi e capirsi, a camminare insieme, ad affrontare conflitti e difficoltà. È la sfida quotidiana, e si vince con il giusto atteggiamento, con le piccole attenzioni, con gesti semplici, curando i dettagli delle nostre relazioni”.

No all’egoismo, no al silenzio imposto dai telefonini

“Per custodire l’armonia in famiglia bisogna combattere la dittatura dell’io. È pericoloso quando, invece di ascoltarci, ci rinfacciamo gli sbagli; quando, anziché avere gesti di cura per gli altri, ci fissiamo nei nostri bisogni; quando, invece di dialogare, ci isoliamo con il telefonino: è triste vedere una famiglia a pranzo con il telefonino senza parlare, quando ci si accusa a vicenda, ripetendo sempre le solite frasi, inscenando una commedia già vista dove ognuno vuole aver ragione e alla fine cala un freddo silenzio. Ripeto – ha detto il Papa – un consiglio: alla sera, dopo tutto, fare la pace. Mai andare a dormire senza aver fatto la pace, altrimenti il giorno dopo ci sarà la “guerra fredda”! Quante volte, purtroppo, tra le mura domestiche da silenzi troppo lunghi e da egoismi non curati nascono conflitti! A volte si arriva persino a violenze fisiche e morali. Questo lacera l’armonia e uccide la famiglia. Convertiamoci dall’io al tu. E ogni giorno, per favore, pregare un po’ insieme, per chiedere a Dio il dono della pace”.

L’inverno demografico che preoccupa il Santo Padre

“Parlando della famiglia mi viene una preoccupazione vera, almeno qui in Italia: l’inverno demografico, sembra che tanti hanno perso l’illusione di andare avanti con figli, tante coppie preferiscono rimanere senza o con uno figlio soltanto. E’ una tragedia”, ha proseguito il Santo Padre a San Pietro. “Facciamo tutto il possibile per riprendere una coscienza, per vincere questo inverno demografico che – ha sottolineato Francesco – va contro le nostre famiglie, la nostra patria e il nostro futuro”, dice, con toni patriottici.

Un appello raccolto da Giorgia Meloni: “Ribaltare l’inverno demografico che svuota le culle in Italia. Una battaglia che Fratelli d’Italia prova a condurre da anni, spesso in totale solitudine. Speriamo che non cada nel vuoto anche l’appello del Santo Padre”, scrive su Twitter la leader Fdi.

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