“Proposta indecente” dai sindaci Pd: Green pass per gli studenti. Meloni: irricevibile. Giù le mani dai ragazzi
Contrordine compagni: arriva la “proposta indecente” dei sindaci del Pd sul Green pass per gli studenti. E Giorgia Meloni fa sentire subito la sua voce: «Irricevibile. Discriminatoria. Inaccettabile. Giù le mani dai bambini e dai ragazzi»… Già, perché da Sala a Nardella, passando per Lepore e Manfredi, insieme a un centinaio di colleghi, provano a forzare la mano a governo e ministro Bianchi: e chiedono l’estensione del Green pass agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Ma il certificato verde di rigore per gli alunni delle elementari e delle medie, e per gli studenti delle superiori, invocato con un coupe de theatre messo in scena nelle ultime ore – e a ridosso dell’imminente pausa natalizia – dai sindaci – tra i quali i primi cittadini rigorosamente dem di Milano, Bologna, Napoli, Firenze – mette in allarme il mondo della scuola: a partire dai presidi. Sconcerta le famiglie. Contravviene a ogni indicazione e garanzia fin qui espresse dal governo, e in particolare dal ministro della salute Roberto Speranza. Il quale si è fin qui sperticato in rassicurazioni ufficiali e annunci istituzionali, dichiarando, per esempio, che era «esclusa per ora l’ipotesi di obbligo vaccinale e Green Pass per i bambini».
Meloni contro la proposta indecente dei sindaci del Pd: Green pass anche per gli studenti
E sulla stessa lunghezza d’onda del ministro, il sottosegretario alla Salute, Pier Paolo Sileri, recentemente aveva ribadito: «In questo momento l’obbligo vaccinale assolutamente non serve. Se non per le categorie per cui è stato già deciso. A ogni ondata corrisponde una nostra reazione. E questa volta, nonostante l’ondata, noi non stiamo chiudendo e stiamo andando avanti con sicurezza». E adesso? Contrordine compagni: al via un repentino cambio di guida. E la richiesta arriva, guarda caso, proprio da una pletora di sindaci del Pd e dintorni. Così, la beffa dell’ennesimo cambio di rotta è pronto alla virata sotto gli occhi attoniti di una cittadinanza sempre più disorientata e confusa da una comunicazione – e da una linea di governa – che procede a tentoni. Il motivo? Il timore di un ricorso generalizzato alla didattica a distanza già dopo le festività. Uno spettro evocato negli ultimi giorni da virologi e consulenti di governo.
Giorgia Meloni: «Irricevibile, giù le mani da bambini e ragazzi»
Ma sulla proposta di estendere il Green pass agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado, Giorgia Meloni fa sentire la sua voce. E in queste ore, in perfetta sincronia con la proverbiale coerenza che contraddistingue linea, proposte e comunicazione ufficiali di Fratelli d’Italia in materia di politica sanitaria, Green pass e scuola, ribadisce forte e chiaro: «No al Green pass per andare a scuola. La proposta lanciata dai sindaci Pd e della sinistra è discriminatoria. Inaccettabile. E irricevibile». E con l’occasione, la presidente di Fratelli d’Italia ribadisce i punti cardine del partito che guida su quelle che avrebbero dovuto essere – e ancora non sono – le risoluzioni di governo su scuola ed emergenza sanitaria.
«Se la sinistra vuole scongiurare la Dad faccia quello che chiediamo da due anni»
E dichiara: «Se la sinistra vuole davvero scongiurare il ritorno in massa alla Dad, faccia quello che Fratelli d’Italia chiede da ormai due anni. Ma che non ha mai fatto al governo della Nazione: potenziamento dei mezzi pubblici. Aerazione meccanica controllata delle aule sul modello Marche. Ampliamento degli spazi e sanificazione continua delle classi. Potenziamento del tracciamento e dei test. Lotta alle “classi pollaio”. Giù le mani da bambini e ragazzi e dal diritto all’istruzione». Così Giorgia Meloni smonta, ancora una volta, l’allarme – stavolta sventolato dai sindaci del Pd – ribadito al grido di: «Se non agiamo subito introducendo il Green Pass rischiamo di ritrovarci con le scuole chiuse a breve. Con la didattica a distanza indistintamente per tutti i ragazzi».
Ancora due considerazioni a margine…
Una proposta, quella lanciata dalla cordata di sindaci dem, che peraltro arriva a campagna vaccinale per i più piccoli già entrata nel vivo della sua realizzazione. E come sottolineato dalla leader di Fratelli d’Italia, bollata come irricevibile anche dai presidi. Sostenitori numero uno, va da sé, del diritto allo studio. Dirigenti scolastici che, nell’immediatezza della richiesta dei primi cittadini, hanno bocciato l’ipotesi. Un’idea rispedita al mittente finanche dal sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso (Lega), che a riguardo non a caso ha sostenuto: «Sono altre le rivendicazioni da portare avanti: «Chiedere al ministero della Salute di potenziare i tracciamenti. Al generale Figliuolo rinforzi militari per le strutture sanitarie sul territorio. E al Mef e al governo ulteriori 300 milioni per gli impianti di aerazione nelle scuole, dopo i primi 150 stanziati in aprile».