Quirinale, da Conte solo uno spot senza contenuti: “Una donna al Colle”. Sui social commenti al vetriolo

28 Dic 2021 19:01 - di Chiara Volpi
Conte sul Quirinale

Conte sul Quirinale, scarnifica riducendola all’osso la materia che anima la sfida elettorale più importante in calendario. E così, un po’ come manovra di distrazione di massa dal flop delle urne e dalla debacle stigmatizzata continuamente dai sondaggi. Un po’per giustificare salti mortali e piroette dell’ultim’ora con cui rattoppare l’alleanza a sinistra, l’avvocato del popolo lancia sulla vexata quaestio l’ultimo spot auto-promozionale: «Una donna al Quirinale». Buttata lì, alla rinfusa, senza nomi. Spiegazioni. Argomentazioni pseudo-politiche o giustificazioni movimentiste. Un po’ così: tanto per guadagnarsi un titolo e, se dice bene, magari anche il plauso di femministe e sostenitrici delle quote rosa

Conte sul Quirinale con uno slogan più che una proposta: “Una donna al Colle”

Insomma, l’ultima toppa propagandistica alla voragine di proposte e risoluzioni che attanaglia il M5S, Conte prova a metterla sul Quirinale. Ma non con una mozione. Un progetto. Una intenzione politica suffragata da presupposti e riflessioni. Bensì con una trovata a effetto di quelle tanto care all’ex premier. Quelle che animavano annunci in diretta a reti unificate. In poche parole: con un coniglietto spelacchiato tirato fuori dal cilindro di ricchi premi e cotillon, un escamotage che normalmente Giuseppi riservava all’annuncio di un nuovo, immancabile Dpcm, nei mesi della sua presidenza a Palazzo Chigi.

Uno spot buttato lì senza nomi e argomentazioni

Una carta valida per tutte le stagioni. Un asso buono da sfoderare, dunque, anche per l’ultimo bluff con cui continuare a condurre una partita che, nel caso del Quirinale, vede Conte e il M5S di cui è leader, fare tappezzeria dalle retrovie. Una mossa con cui presentarsi almeno con una parte dei compiti fatta a casa al conclave grillino che, ormai, con riunioni a cadenza quasi quotidiana (soprattutto a distanza), chat, telefonate, rinnova il rito del “confronto” nella galassia pentastellata sempre più bellicosa e depauperata. L’ultimo, peraltro, in calendario proprio oggi, a ridosso della decisiva partita di gennaio per l’elezione del Presidente della Repubblica.

Un mantra ripetuto anche al conclave dei grillini di oggi

E allora, l’ultimo summit, apprende l’Adnkronos, si è svolto questa mattina: un tavolo “allargato”, dal leader Giuseppe Conte ai vicepresidenti del Movimento 5 Stelle, passando per i ministri. E con un grande assente: il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, impegnato in una visita istituzionale in Tunisia, convitato di pietra assente giustificato alla riunione di questa mattina convocata dal leader M5S Giuseppe Conte con i vicepresidenti e i ministri 5 Stelle per fare il punto sul Quirinale. L’obiettivo: serrare i ranghi. Tenere il M5S unito in vista dell’appuntamento quirinalizio, provando almeno a definire, se non proprio una strategia, almeno un metodo.

Da Conte al M5S, poche idee e ben confuse

Già, perché se le certezze sono poche, il caos in compenso è molto. Poche idee e ben confuse, insomma, quelle del M5S. Con Conte che finora ha delineato una sola direttiva sul Quirinale: escludere la possibilità che il Movimento possa convergere  sul nome di Silvio Berlusconi per il Colle. Per il resto, per i pentastellati non esistono personalità da bocciare “a prescindere”. Insomma: sul resto vale tutto. Ossia, il M5S non porrà veti su nessun altro. Neanche su un eventuale nome di centrodestra. Purché si tratti di una persona «di alto valore morale, in grado di garantire l’unità nazionale» va ripetendo Conte come un mantra sia negli incontri pubblici sia in quelli privati. E purché sia una donna.

Da Velardi su Twitter a Dagospia piovono commenti al vetriolo…

E da Claudio Velardi su Twitter a Libero online. Passando per lo sbertucciamento di Dagospia che ritrae Conte in un beffardo foto-montaggio, sull’ex premier piovono fulmini sarcastici e saette al vetriolo. Con l’ex dalemiano che via social commenta: «Una donna al Quirinale? Un’ottima idea se su un nome concreto si cerca una maggioranza, una mediocre uscita propagandistica se si indica solo un genere, come fa Giuseppe Conte, pur di guadagnare un titoletto di giornale». E con il quotidiano diretto da Sallusti che titola: «Giuseppe Conte, “una donna al Quirinale”? Il “mediocre” grillino umiliato da Dagospia: una foto per demolirlo».

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