Quirinale, sono 50 i “grandi elettori” di Mattarella. Lui è indisponibile? Si deve sacrificare…
A poche ore dal discorso di addio di Sergio Mattarella il Foglio ha lanciato il sasso nelle acque già abbastanza agitate delle manovre quirinalizie: ci sono già 50 grandi elettori pronti a votare lo stesso il presidente uscente, nonostante la sua indisponibilità al bis.
“Non è più una chiacchiera – scrive Il Foglio – Adesso gira un numero. Si sta allestendo sottovoce un partito, che ovviamente si definisce il partito che ha a cuore l’Italia, e che è pronto a votare Sergio Mattarella alla prima votazione. Alcuni si stanno dichiarando pubblicamente. Altri, i più colti, parlano dell’inevitabilità del sacrificio e si riparano dietro le opere di Sant’ignazio. Sono almeno 50 grandi elettori e con la loro scheda formalizzerebbero la candidatura. Prendiamone due. Hanno avuto il coraggio di dirlo: “Mattarella!”. Uno è il deputato del Misto, Antonio Tasso, e lo ha dichiarato a Radio Radicale. L’altro è Germano Pettarin di Coraggio Italia e ha usato queste parole: “Mattarella, un esempio che farò mia guida”.
A loro si aggiungono i parlamentari cattolici che sono pronti a votarlo perché l’endorsement più importante arrivato per il Mattarella bis è stato quella della Chiesa. Il vicepresidente della Cei, Antonio Raspanti, in un’intervista all’adnkronos ha tracciato l’identikit del suo successore. Una personalità in grado di tenere unito il Paese. “Ci sarà bisogno di una persona che guidi, sia punto di riferimento, non garantisca solo la stabilità, di cui abbiamo goduto”. Una “figura in grado di «tenere la coralità» del Paese, dal punto di vista sociale quanto da quello politico”. Un identikit che fa venire in mente proprio Sergio Mattarella.
“E’ chiaro – chiosa ancora Il Foglio – che Mattarella sa tutto. Sa che ci proveranno. Sa che hanno intenzione di usare il suo nome e che lui lo riterrebbe uno sgarbo, un’azione fastidiosa. C’è di più. Chi lo vuole proteggere smonta questa sciocchezza del sacrificio: “Il sacrificio lo sceglie chi vuole sacrificarsi”. E se non dovesse bastare? Dicono che se dovesse accadere quello di cui si sta scrivendo “il presidente sarebbe costretto a rilasciare una ulteriore dichiarazione. Non sarebbe una cosa bella”.