Scanzi ko dalla Gruber su Berlusconi patriota. Giuli lo zittisce: “Con lui governano tutti” (video)
Andrea Scanzi tenta di fare il saputello dalla Gruber ad “Otto e mezzo”. Il presidente della Repubblica “patriota” auspicato da Giorgia Meloni sta mandando in tilt la politica e i salotti. Ma il giornalista del Fatto trova sulla sua strada Alessandro Giuli che lo mette in riga. Ad accendere il dibattito è la conduttrice che sapendo benissimo dove si deve andare a parare – osteggiare la candidatura di Berlusconi al Quirinale- domanda sorniona a Scanzi: “Tu hai capito chi potrebbe essere un presidente della repubblica patriota?”. Subito Scanzi parte in quarta:
Duello Scanzi Giuli dalla Gruber sul presidente patriota
“Io vorrei ricordare a Giuli, visto che ne fa una questione semantica – esordisce al solito in maniera saccente la firma del Fatto Quotidiano -, che la parola ‘patriota’ nell’inchiesta di Fanpage veniva utilizzata per non utilizzare la parola ‘fascista’. Questo significa che il concetto può avere diverse accezioni”. Veleno profuso anche di fronte a un dibattito serio. Anche se poi il giornalista coccolato dalla Gruber aggiunge: “Non è questo il caso della Meloni, politica preparata e intelligente”. Però poi prosegue astioso chiamando in campo la leader di Fratelli d’Italia: “Lei ha detto che Berlusconi potrebbe essere il prossimo capo dello Stato perché è un patriota, ma fino a qualche anno fa disse che un esempio di patriota è Paolo Borsellino e io sono d’accordo”. Ecco cosa non gli torna.
Scanzi: “Ma la Meloni lo sa che Berlusconi…”
Giuli: “Con Berlusconi ci governano tutti”. Scanzi zittito
Scanzi si ostina, ma Giuli ha l’ultima parola, anche se viene continuamento interrotto: “Pesano su Berlusconi le parole di Borsellino? D’accordo, ma andiamo ai fatti: Berlusconi governa ed ha un ruolo centrale“. E poi si finisca di usare argomenti per poi contraddirli il giorno dopo. Per cui Giuli ricorda a lui e alla Gruber lo stato del dibattito politico di questi mesi: prima Berlusconi è stato definito “più buono della Meloni e di Salvini; e ora invece è in odore di mafia?”. Insomma, per Giuli non c’è grande differenza tra Berlusconi e Borsellino, entrambi impegnati a servire il proprio Paese. Scanzi se ne faccia una ragione.