Scuola, il piano Figliuolo per scongiurare la Dad: laboratori militari e tamponi a domicilio
Scuola, Draghi ha “arruolato” il generale Figliuolo, dopo una giornata di figuracce per il pasticciaccio combinato da Speranza e Bianchi. Per scongiurare la dad – mantra del premier – il governo si affida al generale Figliuolo per i controlli e i tracciamenti. La presidenza del Consiglio dei ministri, preso atto della disponibilità data dalla Struttura commissariale, ha chiesto a Figliuolo di elaborare un piano di intervento di screening. Lo scopo è quello di incrementare l’attività di verifica rapida di eventuali casi di infezione all’interno delle classi e facilitare il proseguimento dell’attività didattica in presenza.
Il piano Figliuolo per evitare la Dad: scendono in campo i militari
Draghi aveva stracciato la circolare Speranza-Bianchi con la quale si prescriveva il ritorno in dad dopo un solo contagio in classe. Si torna alle vecchie regole: tre contagi e tutti a casa, prof e alunni. Ora, secondo il piano Figliuolo, il sistema di tracciamento nelle Regioni e nelle Province autonome si avvarrà del potenziamento con assetti militari prontamente resi disponibili dal ministro della Difesa Lorenzo Guerini; e coordinati dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI).
Piano anti Dad di Figliuolo: tamponi a domicilio e laboratori militari
In particolare, è previsto l’impiego sistematico della rete degli 11 laboratori di biologia molecolare della Difesa già presente in 8 Regioni: saranno in grado di processare tamponi molecolari effettuati a domicilio da team mobili militari. C’è inoltre il possibile dispiegamento di due laboratori mobili. “Non voglio drammatizzare il fatto che le regole siano cambiate nell’arco di 24 ore. Ma sembra strano che due ministeri abbiano preso una decisione del genere senza sapere della disponibilità di supporto della struttura commissariale. Forse ci vorrebbe maggiore comunicazione”, commenta Antonello Giannelli, presidente dell’Associazione nazionale presidi, a SkyTg24. E la realtà è questa, dal governo è stato fatto gran caos, aveva commentato Giorgia Meloni il dietrofront dalle direttive Bianchi-Speranza.